Inculturazione, globalizzazione, camminare insieme, camminare insieme alla natura, cambiamenti climatici, alcolismo, violenza, suicidio, giovani, sostenibilità, vocazioni indigene. Sono queste le parole chiave sulle quali si è basato l’intervento dei frati missionari fra Paolo Maria Braghini e fra Carlo Maria Chistolini durante il convegno: “Le sfide dell’Amazzonia e dell’Africa per un’economia della fraternità” che si è tenuto venerdì 17 maggio nel pomeriggio nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione in occasione del settimo anniversario dell’inaugurazione del Santuario della Spogliazione stesso. Al convegno è inoltre intervenuto padre Gerald Kpadhingo, dell’associazione Madre Africa.
I due frati missionari in Brasile hanno spiegato che parlare di Amazzonia è già una sfida, in quanto non si può parlare di una sola Amazzonia ma di molte “Amazzonie”.
Parlando della cultura, dei simboli che caratterizza questa terra, dell’opera di evangelizzazione che stanno portando avanti, fra Paolo Barghini ha sottolineato che “dobbiamo imparare a lasciarci aiutare a vivere il Vangelo nella loro realtà dai laici indigeni e dar vita ad un processo di comprensione. È necessario ascoltarli per riuscire a far crescere la chiesa ed evangelizzare. Dopo 15 anni abbiamo riaperto la parrocchia. Ci abbiamo messo tre anni solo per scoprire tutti i villaggi e conoscere gli abitanti. Oggi abbiamo quasi 100 giovani missionari che visitano i villaggi”. Padre Chistolini ha spiegato che in quei luoghi “chi detta le regole è Madre natura. La natura è forte è dominante”. Spesso si deve fare i conti con le alluvioni, le epidemie. “Il tempo – ha detto – deve diventare il tuo alleato”. Una delle criticità è l’esodo dei giovani che lasciano i villaggi per andare a vivere nella capitale dove trovano molte difficoltà per sopravvivere. Per contro ci sono molti giovani che sono protagonisti della catechesi. “Abbiamo – ha detto fra Paolo – centinaia di giovani catechisti”. Per quanto riguarda le vocazioni è stato adottato un nuovo percorso che prevede la formazione all’interno del loro villaggio di appartenenza per evitare che si ‘perdano’ e che non facciano più ritorno alle loro origini. Un nuovo progetto riguarda la nascita di una radio comunitaria. “Ci siamo accorti – hanno detto – che una delle difficoltà era la comunicazione tra i vari villaggi. La radio è un’occasione per comunicare, ma anche per evangelizzare”.
Durante il suo intervento padre Gerard Kpadhingo ha detto che parlare di economia della fraternità significa “tornare ai primordi del cristianesimo. L’Africa è un continente gigante dove ci sono tantissime potenzialità: risorse umane e sottosuolo. È ricca di senso della famiglia, di fratellanza, fraternità, comunione, amicizia: filosofia vitale che viene vissuta attraverso vari momenti. La chiesa rimane un punto di riferimento, di appartenenza indispensabile. L’economia è un rimedio contro l’egoismo. Abbiamo il compito di avviare la costruzione di un mondo nuovo radicato nel Vangelo. È necessaria una leadership creativa per sviluppare la capacità produttiva dei beni di prima necessità. Dobbiamo rendere gli stessi africani forza trainante del loro sviluppo”.
Il vescovo monsignor Domenico Sorrentino ha concluso dicendo che “dobbiamo prendere coscienza della generatività, del mistero e dell’esperienza della spogliazione. Il mistero di Dio di un Dio che si spoglia è il punto chiave di questo Santuario. Qui siamo portati al cuore della fede. Dobbiamo perderci per l’altro, finire di essere propri per essere in comunione, essere famiglia. Non parliamo di Santuario della Spogliazione di Francesco, ma di Santuario della Spogliazione che riguarda Dio. Francesco e Carlo sono delle vie”.
In serata grande successo per la performance musicale “Il Cantico di Frate Sole”, a cura di Commedia Harmonica, in cui il maestro Simone Cristicchi ha proposto un estratto dal suo spettacolo teatrale “Franciscus – Il folle che parlava agli uccelli”, recitando anche il Cantico di Frate Sole. Tutte le foto sul sito della diocesi