Author: Redazione Santuario

Economia della fraternità, Assisi dà il buon esempio

Monsignor Sorrentino: “Basta parole, con questo riconoscimento abbiamo voluto fare azioni concrete"

ASSISI – “Questo Premio è un riconoscimento concreto alla fraternità vissuta in maniera intelligente ed efficace anche sul piano economico. È un sostegno che va ad aiutare realtà imprenditoriali minori che hanno bisogno di una spinta di avvio ma che sono un esempio di quella nuova economia, solidale, umana, circolare e fraterna di cui c’è tanto bisogno, specialmente nelle regioni più povere del mondo”. A dirlo è il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2024 del “Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità” svoltasi martedì 5 dicembre nella Filmoteca Vaticana. “Da Assisi – aggiunge il vescovo – diamo concretezza al messaggio di San Francesco e del beato Carlo Acutis, in linea con l’iniziativa del Santo Padre che, con The Economy of Francesco, ha invitato giovani economisti, changemakers e imprenditori a rifondare l’economia, dandole un’anima. Sull’esempio di San Francesco e del Beato Carlo Acutis ci siamo detti che ad Assisi non potevamo fare le chiacchiere; le parole non servono, Francesco ci tirerebbe le orecchie, sia Francesco santo che Francesco papa. Ci siamo detti: proviamo a fare qualcosa di diverso da un semplice gesto di elemosina, vorremmo mettere in moto un processo generativo. Grazie alla generosità di imprenditori lungimiranti, attenti alle persone più che al profitto, con questo premio già negli anni scorsi abbiamo permesso a realtà svantaggiate economicamente ma ricche del capitale della fraternità di essere un modello di speranza e di cambiamento”. Alla conferenza hanno preso parte anche il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per lo Servizio dello Sviluppo umano integrale, padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della diocesi di Roma e membro della commissione valutativa del Premio, monsignor Anthony Figueiredo, coordinatore del Premio e suor Roberta Arcaro, responsabile del Segretariato delle missioni delle Suore Francescane Angeline, vincitrici dell’edizione 2023.

“Come Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale – le parole di Suor Smerilli – siamo felici che la Diocesi di Assisi – Nocera – Gualdo abbia promosso questa iniziativa. Noi lavoriamo a servizio del Papa e di tutte le chiese del mondo perché sia vera la parola di Gesù ‘Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza’. Il nostro lavoro è di fare in modo che si rimuovano gli ostacoli allo sviluppo: e le attività imprenditoriali possono essere una via di sviluppo e di pace e l’impresa può diventare promotrice di fraternità e di pace. Non dobbiamo dimenticare che la Diocesi è diventata la culla di Economy of Francesco, da cui è nato un momento di tantissimi giovani da tutte le parti del mondo e di tutte le età che stanno dando la vita per la fraternità e la pace”.

“Sono convinto – le parole di padre Albanese – che questo premio sia stato concepito dopo un lungo discernimento. Mai come oggi le diseguaglianze gridano vendetta al cospetto di Dio e mai come oggi è importante affermare un messaggio all’insegna della comunione e della fraternità, come Papa Francesco ha dimostrato nel suo illuminato magistero. Se uno legge lo Statuto del premio, vedrà che è una straordinaria lezione di dottrina sociale: leggendo gli orientamenti si riescono a cogliere le coordinate per innescare il cambiamento. Indipendentemente dal denaro a disposizione non possiamo cambiare il mondo ma ritengo che, così come è stato concepito, questo Premio sia il lievito che fa fermentare la massa”.

Monsignor Figueiredo ha ricordato i premiati delle edizioni precedenti sottolineando che “questo premio vuole dare voce alle piaghe dei fratelli scartati e spogliarci dalla mentalità odierna, passando da un’economia del profitto a un’economia della fraternità. L’anno scorso le domande sono arrivate da quattro continenti, 23 nazioni, 18 dall’Africa. La generatività è uno dei criteri per le domande: i vincitori del premio devono essere protagonisti del loro riscatto per sviluppare i loro territori e le loro comunità, ma anche per custodire la casa comune”.

“Grazie – le parole di suor Arcaro – perché il premio non è servito a costruire un panificio, ma a cambiare mentalità. I nostri sono ragazzi che vivono in un ambiente di totale povertà ma che ora sono formati alla gestione di quello che verrà prodotto. Noi stiamo cercando di lavorare come se dovessimo andare via il giorno dopo lasciando l’opera in mano ai ragazzi. La formazione ci impegna, non solo per imparare il mestiere ma anche per formare l’uomo e la donna”.

“Complimenti al vescovo Sorrentino – il saluto finale del cardinale Montenegro – per questo coraggio di mostrarci San Francesco non solo come un uomo umile e mite ma forte e con i muscoli, che sa fare e andare lontano. E grazie perché la restituzione non è soltanto un gesto di carità, ma un atto di giustizia. Vedendo i bambini vincitori della scorsa edizione pensavo ai morti di Lampedusa: i morti nel mare, nel deserto, in Albania, sono persone che graffiano l’anima. e questa mi auguro che questa restituzione non avvenga solo perché Francesco e Carlo sono diventati due capisaldi. Mi auguro che facciano riflettere la Chiesa sul cambiare stile, per poter vivere l’economia diversamente”.

Il bando pubblicato e sostenuto dalla Fondazione diocesana di religione – Santuario della Spogliazione, istituita dalla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, è online sul sito www.francescoassisicarloacutisaward.com. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro il 31 gennaio 2024. Il premio, che viene consegnato a maggio in occasione dell’anniversario del Santuario della Spogliazione, è stato istituito, si legge nello statuto, allo scopo di “promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna dell’universale fraternità di tutti gli esseri umani a partire dalla condizione e dagli interessi dei più umili e disagiati, nella prospettiva evangelica dell’unica paternità di Dio e del suo disegno di amore per tutti i suoi figli”. Il progetto vincitore riceverà una corresponsione in denaro di al massimo 50.000 euro, frutto della sensibilità di un comitato di sostenitori.

Al vincitore sarà inoltre consegnato un foulard con l’immagine della spogliazione, in ricordo del gesto con cui l’allora Vescovo di Assisi, Guido, coprì il giovane Francesco Bernardone nel momento della sua spogliazione, e un’icona con il logo del Premio, portando i volti di San Francesco e del Beato Carlo Acutis.

Il premio, nella sua edizione inaugurale del 15 maggio 2021 è stato assegnato, a titolo emblematico e fuori concorso, all’Istituto Serafico di Assisi; nel 2022 il riconoscimento da 50 mila euro è stato assegnato al progetto Ecobriqs Charcoal Briquettes, realizzato da un gruppo di 15 persone con disabilità della diocesi di Pasig, nelle Filippine (Manila metropolitana), che usando rifiuti, scarti e ninfee infestanti producono – tramite una tecnologia rivoluzionaria – i bricchetti di carbone. I promotori avevano anche deciso di sostenere Farm of Francesco, progetto frutto di Agriculture & Justice Village, uno dei villaggi di Economy of Francesco, con 15.000 euro. Infine, nel 2023, il premio da 50.000 euro era stato assegnato alla “Casa del Pane”, un laboratorio per la panificazione e la vendita di prodotti da forno, in Ciad, che sarà gestito da ragazzi e ragazze disoccupati, orfani o in difficoltà, con il sostegno delle suore francescane angeline.

Un premio di 50mila euro per l’economia della fraternità

ROMA – Un aiuto concreto per avviare processi economici che nascono dal basso nel rispetto della persona, in un clima di fraternità e che siano d’esempio per la diffusione di un’economia fraterna, umana e solidale, così come auspicato più volte dal Papa anche con The Economy of Francesco. Si poggia su queste basi il Premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità”, istituito dalla Fondazione Santuario della Spogliazione della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e che riconosce al vincitore un sostegno di 50 mila euro, un’icona con l’immagine di San Francesco e del Beato Carlo Acutis e il foulard della spogliazione realizzato da Brunello Cucinelli.

“Con la premiazione dello scorso anno di un progetto in Ciad, realizzato da giovani di strada che ora, grazie a questo aiuto, lavorano – spiega il vescovo monsignor Domenico Sorrentino – , facciamo conoscere e sosteniamo un’economia diversa, solidale, fraterna ed equa”. Il premio e il relativo bando 2023/2024 saranno presentati:

MARTEDI’ 5 DICEMBRE ALLE ORE 11.00

Filmoteca Vaticana, Palazzo San Carlo

00120, Città del Vaticano (Accesso dal Sant’Uffizio)

Intervengono:

Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno
Suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per lo Servizio dello Sviluppo umano integrale
Padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della diocesi di Roma e membro della commissione valutativa del Premio
Anthony Figueiredo, coordinatore del Premio
Suor Roberta Arcaro, responsabile del Segretariato delle missioni delle Suore Francescane Angeline

MODALITÀ DI ACCREDITAMENTO

I giornalisti e gli operatori media che intendono partecipare devono inviare richiesta, entro 24 ore dall’evento, attraverso il Sistema di accreditamento online della Sala Stampa della Santa Sede, all’indirizzo: press.vatican.va/accreditamenti

Si è concluso il pellegrinaggio della reliquia del Beato Carlo Acutis in Irlanda

Si è concluso lunedì 27 novembre il nuovo pellegrinaggio in Irlanda della reliquia del Beato Carlo Acutis. La reliquia, un frammento del pericardio, la membrana che circondava e che ha protetto il suo cuore, sabato 25 e domenica 26 novembre è stata venerata nella chiesa del Santo Redentore, a Bray, con la presenza dell’arcivescovo Dermot Farrell e successivamente alla Sacra Famiglia, Aughrim Street, mentre lunedì 27 è arrivata a San Kevin e San Kilian, Kilnamanagh-Castleview. Tutte le immagini sul sito della diocesi.

La reliquia del Beato Carlo Acutis è arrivata nel convento di Church Street in Irlanda

È iniziato venerdì 24 novembre il nuovo pellegrinaggio in Irlanda della reliquia del Beato Carlo Acutis.

Ad accompagnare il frammento della reliquia è monsignor Anthony Figueiredo, responsabile delle Relazioni internazionali della diocesi.

La reliquia, un frammento del pericardio, la membrana che circondava e che ha protetto il suo cuore, è arrivata nel Regno Unito e venerdì ha raggiunto il convento dei Cappuccini, a Church Street dove resterà fino a sabato. Tutte le foto sul sito della diocesi

Reliquia del beato Carlo Acutis per la terza volta in Irlanda

A richiederla l’arcidiocesi di Dublino: pellegrinaggio dal 24 al 27 novembre

ASSISI – “È una grande benedizione che la reliquia del Beato Carlo Acutis sia accolta nell’arcidiocesi di Dublino, capitale della Repubblica d’Irlanda! Il primo Beato millennial, che segue le orme di San Francesco d’Assisi, è un invito a tutti, soprattutto ai giovani e alle famiglie, a non sprecare la vita, ma a farne un capolavoro”. Sono le parole del vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, in vista del nuovo pellegrinaggio della reliquia del primo Beato millennial, Carlo Acutis. Il frammento del pericardio sarà in Irlanda dal 24 al 27 novembre: arriverà nel convento dei Cappuccini, a Church Street (24-25 novembre), nella chiesa del Santo Redentore, a Bray, con la presenza dell’arcivescovo Dermot Farrell (25-26 novembre), alla Sacra Famiglia, Aughrim Street (26 novembre), e San Kevin e San Kilian, Kilnamanagh-Castleview (27 novembre). Ad accompagnare il frammento della reliquia sarà monsignor Anthony Figueiredo, responsabile delle Relazioni internazionali della diocesi. Il beato Carlo, il ragazzino in “jeans e scarpe da ginnastica”, è morto per leucemia a soli 15 anni nel 2006; nutriva una passione per la santità e basava la sua vita sull’Eucaristia per crescere nel rapporto con Gesù. Come diceva sempre “Essere sempre uniti a Gesù questo è il mio programma di vita”. Carlo, ispirato dalla Madonna e dai Santi, fu trasfigurato dall’amore per Dio e per il prossimo, soprattutto agli ultimi della società, nutrito dalla coerenza nella vita sacramentale e nell’Adorazione. La reliquia del beato Carlo Acutis è già stata due volte in sei diocesi irlandesi: a giugno nell’arcidiocesi di Armagh e nella diocesi di Down e Connor, e in settembre nelle diocesi di Derry, Elphin, Tuam (Knock) e Dromore: in entrambi i casi, attirando migliaia di pellegrini.

I vescovi dell’assemblea generale straordinaria della CEI in preghiera per la pace sulle orme di Francesco e Chiara

ASSISI – “’Chi dice di dimorare in Cristo deve comportarsi come lui si è comportato’. Questa parola appena proclamata dà il tono alla nostra celebrazione e processione per la pace. Ci mette sulle orme di Francesco e Chiara, i due Santi che hanno fatto di Assisi la città della pace, muovendo da questa basilica dove le figlie di Santa Chiara elevano costantemente la loro preghiera, alla Basilica di San Francesco, dove il magistero del Poverello continua a risuonare, anche nel solco dello Spirito di Assisi che San Giovanni Paolo II inaugurò invitando tutte le religioni a pregare per la pace”.

Lo ha detto il vescovo monsignor Domenico Sorrentino mercoledì pomeriggio 15 dicembre durante la celebrazione del Vespro nella Basilica di Santa Chiara ai vescovi italiani, riuniti ad Assisi per l’Assemblea generale straordinaria. Al termine del Vespro i vescovi, in processione, si sono recati nella Chiesa Inferiore della Basilica di San Francesco per la celebrazione della santa messa presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI e la preghiera sulla tomba del Santo. L’invocazione per la pace è stato il filo conduttore del pomeriggio.

“La parola di Dio – ha aggiunto il vescovo Sorrentino – ci invita a dare continuità, ma soprattutto un senso interiore e profondo a questa storia di preghiera, a cui si aggiungono oggi i nostri passi. Si tratta di accendere la fiammella della pace in un mondo soffocato da sangue e macerie. Quando si fermerà la spirale dell’odio e della violenza? Ci coinvolge ormai la lunga scia di sangue in Ucraina. La drammatica situazione nella Terra Santa che il cardinal Pizzaballa ci ha oggi descritto ci coinvolge profondamente. Qui ad Assisi israeliani e palestinesi ci sono ugualmente cari. ai primi ci lega un’amicizia che si strinse con Assisi quando ben 300 ebrei furono salvati dalla persecuzione nazista grazie alla generosità del vescovo Nicolini e di altri religiosi e laici. Ai palestinesi, come a tutto il mondo arabo della Terra Santa, ci lega l’antica amicizia sviluppata dai francescani custodi dei luoghi santi. Assisi è anche civilmente gemellata con Betlemme. Che cosa fare, quando la politica è impari e gli animi sono esacerbati? Il messaggio che ci danno i nostri santi è chiaro: crediamo, nonostante tutto, nella forza della preghiera. Ogni anno – ha precisato il vescovo – ce lo ricorda qui ad Assisi la festa del voto, con cui gli assisani ringraziano Santa Chiara per aver difeso la città da un’incursione armata alzando come scudo la Santa Eucaristia. Gesù ci ha garantito che la fede può spostare le montagne. Sappiamo tuttavia che non è qualcosa di magico e di automatica. C’è bisogno di una preghiera autentica, di cui proprio la Parola di Dio che abbiamo appena ascoltato ci indica la condizione: ‘Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato'”.

Nel primo pomeriggio una delegazione di vescovi è stata accolta da monsignor Sorrentino nel Santuario della Spogliazione.

Dopo il saluto del vescovo nella sala della spogliazione, il gruppo ha fatto sosta nel chiostro del Palazzo vescovile, visitato l’antica porta del Vescovado e il Museo della Memoria, Assisi 1943-1944. Infine i presenti hanno visitato la chiesa di Santa Maria Maggiore e pregato sulla tomba del Beato Carlo Acutis. Tutte le foto e il video sul sito della Diocesi

All’ITA-ISSRA presentato il libro di padre Felice Autieri con il professor Cardini

"Francesco e i suoi vescovi, coglie la bellezza della spogliazione"

ASSISI – Un libro che coglie “la bellezza della spogliazione”, permettendoci di vedere “sfaccettature non evidenziate prima”, grazie a un continuo lavoro di ricerca che viene condotta anche “con gli occhi di oggi, in base ai cambiamenti e alla ricerca che non deve fermarsi”. Sono le parole del professor Franco Cardini, saggista medievalista e scrittore di fama internazionale, sul libro di padre Felice Autieri “Francesco e i vescovi di Assisi, storia di un rapporto” disponibile in tutte le librerie (pagine 364, Edizioni Francescane Italiane).

Cardini ha dialogato con l’autore e con suor Roberta Vinerba, direttore dell’ISSRA, nel corso di un incontro, svoltosi nella mattinata del 7 novembre, con un centinaio di studenti degli Istituti Teologico (ITA) e Superiore di Scienze Religiose (ISSRA) e del liceo Sesto Properzio di Assisi. Dopo i saluti del preside dell’istituto Teologico, padre Giulio Michelini, nel suo intervento, Cardini ha messo in evidenza il rapporto profondo tra Francesco e il clero diocesano culminato nel momento della spogliazione avvenuta proprio nei locali del Vescovado: “Francesco ama la nudità – ha spiegato Cardini – ed è il primo esempio di modernità che riesce a dare un senso diverso anche al denaro: Francesco capisce che il denaro non deve renderci schiavi e, con la sua spogliazione, rinuncia non tanto a vestiti e ricchezze, ma al potere, facendosi più misero dei miseri”. Alla relazione di Cardini è seguita la conclusione del vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, che ha ripercorso i suoi sedici anni da pastore e ricordato che la spogliazione è “una delle icone della storia francescana dimenticata”. Nascono anche da qui i lavori di riscoperta dell’antico episcopio: “Ho visto un film che scorreva e l’ho guardato; e ora i lavori mostreranno a tutti questo film”, ha concluso il presule, esprimendo un suo desiderio: “Sarei felice che i cardinali attraversino la porta prima del conclave, vivendo un’esperienza che cambia la vita”.

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San Francesco Marathon, prima del via un minuto di silenzio e preghiera per la pace

Tutto pronto per l’evento podistico dell’anno: c'è anche il messaggio del Papa ai maratoneti

Domenica mattina, prima della partenza della San Francesco Marathon, verrà osservato un minuto di silenzio e preghiera per la pace, per i bambini morti e per tutte le vittime della guerra, per ricordare la Terra Santa e ogni luogo dove ci sono guerre. La preghiera e benedizione sarà introdotta dal vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, con la presenza del Custode del Sacro Convento, Padre Marco Moroni e con la partecipazione del sindaco di Assisi, Stefania Proietti e di Athletica Vaticana. Il vescovo leggerà anche un messaggio del Santo Padre ai maratoneti.La San Francesco Marathon, alla quale parteciperanno circa 2000 atleti, oltre alla maratona prevede altri due appuntamenti sportivi: una 10K molto veloce e la passeggiata “Vieni con me”, manifestazione che più di ogni altra cerca di unire la corsa e la solidarietà.

L’iscrizione contribuirà a sostenere alcuni progetti di sostegno alle persone più fragili.

La manifestazione si articola in tre giorni di eventi, sport e solidarietà. Dopo gli appuntamenti di venerdì 3, nella giornata di sabato 4 novembre il Village sarà aperto dalle 9 alle 19 e il programma prevede una passeggiata storico culturale per le vie di Francesco dalle 9.30 alle 10.30, alle 10.30 una dimostrazione di pilates funzionale a cura di Area4 e alle 12.30 una degustazione di prodotti tipici umbri. Nel pomeriggio, dalle 15.30, la presentazione del percorso, dei pacemaker, delle Charity e dei Partner, dei top runners e alle 18 la Messa del Maratoneta celebrata nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e che sarà officiata dal vescovo Sorrentino con la partecipazione di Athletica Vaticana e la benedizione dei pettorali con la preghiera del maratoneta. Domenica, ritrovo degli atleti nella piazza inferiore della Basilica di San Francesco in Assisi, benedizione degli atleti alla presenza anche di Fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento e alle 9.30 la partenza delle gare.

Spirito di Assisi, una musulmana e un’ebrea insieme per la pace

Sabato 28 tavola rotonda in Comune e domenica 29 celebrazione eucaristica a San Francesco

ASSISI – Spirito di Assisi nel segno delle donne. Sono state infatti le rappresentanti di varie religioni le protagoniste del momento di preghiera interreligiosa svoltosi il 27 ottobre pomeriggio nel Refettorietto della Porziuncola, in collegamento con l’iniziativa del Santo Padre in San Pietro. Silvina Chemen della comunità Ebraica Bet-el in diretta da Buenos Aires, Maymouna Abdel Qader, del Centro culturale islamico di Perugia, Marinella Bulletti della Comunità Baha’i di Perugia, Mihaela Heisu, della parrocchia ortodossa romena di Perugia, (Kuhlo) Rosa Welday Tekle della chiesa ortodossa Tewahedo di Eritrea e Irene Dunn della Congregazione anglicana di Assisi hanno pregato per la pace e condiviso con i partecipanti le loro riflessioni, in occasione del trentasettesimo anniversario dello storico incontro interreligioso del 27 ottobre del 1986, voluto da San Giovanni Paolo II. “Assisi è l’emblema della garanzia della pace. Siamo eredi di un padre comune, figli e figlie di una storia che ci ha pensate insieme nella pace. In tutto il mondo, in tutti i luoghi, moschee, chiese, università e altri centri di incontro si persegua il progetto di pace di Dio su questa terra e anche da Assisi le nostre voci sono unite”, le parole di Chemen. “Fa di noi uno strumento per la pace, affinché le sofferenze siano dimenticate, soprattutto oggi in Terra Santa”, l’appello di Maymouna Abdel Qader. Tra i momenti più significativi della cerimonia, la distribuzione di ramoscelli d’ulivo da parte di un bambino, a tutti i presenti e alle esponenti religiose che, simbolicamente, lo hanno piantumato in segno di speranza.

Gli incontri per ricordare lo spirito di Assisi continueranno sabato 28 ottobre con il seminario in programma alle 16.30 nella sala della Conciliazione dal titolo: “Possono le religioni fermare la guerra?” al quale prenderanno parte il vescovo Sorrentino, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, don Tonio Dell’Olio, Piero Damosso, giornalista Tg1 e autore del libro ‘Può la Chiesa fermare la guerra?”, il francescano padre Enzo Fortunato, Rita Moussalem, responsabile per il Dialogo interreligioso Movimento dei focolari e Maymouna Abdel Qader, portavoce dialogo interreligioso del Centro Islamico Culturale di Perugia. Saranno in collegamento Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio ed Edith Bruck, la scrittrice di origini ungheresi sopravvissuta alla Shoah. Verrà poi trasmessa la testimonianza di Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma. Domenica 29 ottobre alle ore 12 nella Basilica superiore di San Francesco si terrà la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Sorrentino. Sul sito della diocesi la gallery integrale

Spirito di Assisi – preghiera per la Terra Santa

Il 27 ottobre Giornata di preghiera e digiuno annunciata da Papa Francesco

ASSISI – “Il nostro incontro mensile di preghiera per la pace, tra i tanti scenari di guerra, non può questo mese non mettere a fuoco la violenza che si è abbattuta sulla Terra Santa e che assume sempre più le proporzioni di una vera e propria strage. Vogliamo innanzitutto farci vicini alle vittime e ai loro cari con il calore di un abbraccio che va a tutti, ai fratelli e sorelle di Israele e ai fratelli e sorelle della Palestina, con tutta la concreta solidarietà di cui hanno urgente bisogno. Essi ci sono tutti cari. Ci mettiamo nei panni degli uni e degli altri con le loro sofferenze, le loro ragioni, le loro preoccupazioni, i loro drammi”.

È questo uno dei passaggi dell’invito del vescovo monsignor Domenico Sorrentino, lanciato in occasione dell’appuntamento di preghiera per la pace che si ripete il 27 di ogni mese in ricordo dello storico incontro interreligioso del 1986 voluto da San Giovanni Paolo II e che nel mese di ottobre ricorre proprio nel giorno dell’anniversario.

Nell’invito alla preghiera il vescovo sottolinea che “in realtà, quanto è avvenuto e sta avvenendo ci toglie le parole. Non ci resta che il vocabolario della preghiera che si rivolge verso il cielo, e proprio contando sulla misericordia di Dio non perdiamo la speranza che la sordità e l’indifferenza degli uomini possano essere vinte. Nel Documento sottoscritto da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb nel 2019 ad Abu Dhabi si legge: “(…) Dio ha proibito di uccidere, affermando che chiunque uccide una persona è come se avesse ucciso tutta l’umanità e chiunque ne salva una è come se avesse salvato l’umanità intera”. Com’è triste – aggiunge il vescovo – che quell’insegnamento venga tradito proprio nella terra che ha generato i figli di Abramo. Il 27 ottobre, 37° anniversario dello storico incontro di tanti leader religiosi in Assisi, invito tutte e tutti, in sintonia con l’analoga iniziativa di Papa Francesco, a unirci spiritualmente per chiedere che il grido di dolore delle tante vittime di quel conflitto sanguinoso giunga alle orecchie di Dio e con il suo aiuto si ponga fine ad ogni tipo di violenza in maniera definitiva e duratura perché i due popoli, israeliano e palestinese, possano vivere nella pace e nel rispetto reciproco”.

Quest’anno l’anniversario dello Spirito di Assisi cade nella giornata di preghiera e digiuno, aperta anche ad esponenti delle altre confessioni cristiane e di altre fedi, annunciata da Papa Francesco.

Il ricco programma di iniziative organizzate per il 37esimo anniversario prevede diversi momenti che prenderanno il via giovedì 26 ottobre alle ore 10 al Santuario della Spogliazione di Assisi dove si svolgerà un incontro di approfondimento per le scuole per far conoscere ai più giovani lo Spirito di Assisi e cosa accadde in Assisi 37 anni fa. Nel pomeriggio del 27 ottobre alle ore 16,30 appuntamento nel Refettorietto della Porziuncola a Santa Maria degli Angeli con la preghiera interreligiosa per la pace con le rappresentanti di diverse religioni e il collegamento con piazza San Pietro per la preghiera del Santo Padre. Sabato 28 ottobre a partire dalle ore 16,30 nella sala della Conciliazione del Comune di Assisi si svolgerà un seminario dal titolo: “Possono le religioni fermare la guerra?” al quale prenderanno parte il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, don Tonio Dell’Olio, Piero Damosso, giornalista Tg1 e autore del libro “Può la Chiesa fermare la guerra?”, il francescano padre Enzo Fortunato, Rita Moussalem, responsabile per il Dialogo interreligioso Movimento dei focolari e Maymouna Abdel Qader, portavoce Dialogo interreligioso del Centro Islamico Culturale di Perugia. Sarà in collegamento Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio e verrà trasmessa la testimonianza di Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma. Domenica 29 ottobre alle ore 12, nella Basilica superiore di San Francesco, si terrà la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Sorrentino.

Sul sito della diocesi l’invito alla preghiera del vescovo