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Ad Assisi l’apertura dell’VIII Centenario del Cantico delle Creature

ASSISI (Italy) – Nella tarda mattinata di sabato 11 gennaio si è conclusa ad Assisi la solenne apertura dell’VIII Centenario della composizione del Cantico delle Creature 1225/2025: tanti fedeli pellegrini e religiosi hanno voluto essere presenti alla cerimonia, svoltasi tra il Santuario San Damiano e il Santuario della Spogliazione di Assisi, per poi concludersi sulla tomba del Santo nella Basilica di San Francesco.
All’importante evento hanno partecipato tutti i rappresentanti della Conferenza della Famiglia Francescana (OFM, OFMConv, OFMCap, TOR, IFC-TOR e OFS) e monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, oltre ai rappresentanti dell’amministrazione comunale di Assisi che ha sostenuto l’iniziativa. (Continua dopo la foto della provincia serafica dei Frati Minori)

Fra Mauro Botti OFM, Guardiano del Santuario di San Damiano, in uno stile francescano, semplice e fraterno, ha fatto gli onori di casa, accogliendo durante la prima parte della celebrazione i confratelli delle altre Famiglie Francescane, le autorità civili, religiose e militari che hanno voluto essere presenti per questo momento così importante. «Il messaggio di Francesco ha superato i confini della famiglia francescana – ha dichiarato fra Massimo Fusarelli, ministro generale dell’Ordine dei frati minori – . E dopo 800 anni continua a ispirare molti uomini e donne di buona volontà, sia che lo leggano come poesia, come lode cristiana o come preghiera ecumenica o interreligiosa».
È toccato a fra Francesco Piloni OFM, ministro provinciale di Umbria e Sardegna a dare l’avvio ufficiale al Centenario, nella sala del Cantico, adiacente al giardino nei pressi del quale era la celluzza di stuoie, che ospitò il Santo di Assisi: «Nonostante la cecità che segnava gli ultimi anni della sua vita – ha sottolineato il ministro della Provincia Serafica – il Cantico ha lo sguardo di fede profonda di chi riconosce la bellezza del creato come riflesso della perfezione divina». Dopo la proclamazione del cantico, accompagnata dal clarinetto, a turno i ministri Generali hanno commentato i passi del Cantico attraverso le creature che compongono la lode. La lettura delle fonti francescane e della Composizione di Assisi, a due voci: Isabella Giovagnoni e fra Luca Giacometti, hanno intervallato i diversi interventi.

Fra Massimo Fusarelli, ministro generale OFM, ha invitato a riflettere sulla prima creatura «su cui Francesco posa lo sguardo»: il sole che “è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significazione”. «In queste parole – ha ricordato il ministro – troviamo una chiave di lettura che serve a capire tutto il Cantico: il sole e tutte le creature sono segno di Dio, di lui ‘portano significatione’, di lui ci parlano, se sappiamo guardarle con gli occhi giusti, illuminati dalla fede e fissi su Gesù Cristo, che è il sole di giustizia che sorge dall’alto».
A seguire, nel discorso di Tibor Kauser, ministro generale OFS, che ha posto l’accento su “sor’Acqua” «la prima cosa – ha detto – che viene menzionata nel libro della Genesi, ancora prima della luce: quanto è preziosa, essendo stata scelta per dare spazio in alto allo Spirito di Dio! Questo stesso Spirito di Dio ha scelto noi non solo per librarsi sopra, ma per abitare in noi. Quanto sarebbe bello se potessimo correre insieme a lei e dare la vita».
Fra Carlos Alberto Trovarelli, ministro generale dell’Ordine dei frati minori conventuali, ha avuto il compito di ricordare, del Cantico, “ciò che sta sotto il cielo”: «L’aria, l’acqua, la madre terra e il fuoco. Francesco vede nella creazione e nelle creature l’immagine stessa del Creatore. ‘Altissimo, onnipotente, bon Signore’, aiutaci a essere sensibili al respiro della Madre Terra, ai suoi cicli vitali, all’equilibrio tra consumismo e sobrietà. Concedici di riconciliarci, come fratelli e sorelle minori, con Dio e con le creature». (Continua dopo la foto)

Al Santuario della Spogliazione fra Simone Calvarese, ministro provinciale dei Frati minori Cappuccini del Centro Italia ha presieduto la seconda parte della celebrazione. Qui si è voluto ricordare che Francesco, nella sua danza di lode, fa entrare l’uomo in altri due momenti dell’esistenza: il perdono e la morte. Suor Frances Marie Duncan, presidente della Conferenza francescana internazionale dei fratelli e delle sorelle del Terzo Ordine regolare, ha prima offerto una riflessione sulla Madre Terra «della quale Francesco ci dice che è, insieme, sorella e madre: sorella come ogni altra creatura, ma anche madre perché ella ci nutre, producendo ‘diversi frutti con coloriti flori et herba’. Lo sguardo alla terra ci richiama ai problemi della distribuzione equa di quel cibo che la terra produce. Oggi viviamo ancora in situazioni di disuguaglianza che, invece di diminuire, continuano a crescere, con i molti poveri che diventano sempre più poveri e i pochi ricchi che diventano sempre più ricchi». Fra Amando Trujillo Cano, ministro generale del Terz’Ordine regolare, ha introdotto la tematica del perdono: «Il Cantico non parla solo della bellezza della Natura, ma anche delle difficoltà della storia umana: se c’è una lode per il perdono, vuol dire che ci sono colpe da perdonare, come pure infermità e tribolazioni. Troviamo quella unione tra l’ambiente e l’uomo che Papa Francesco ci ha insegnato a chiamare ‘ecologia integrale’, perché ‘un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri’ (LS 49)»

Il vicario dei Frati minori Cappuccini, fra Silvio do Socorro de Almeida Pereira, ha infine gettato lo sguardo sulla realtà ultima e per noi definitiva: la morte. «Perfino per la morte Francesco può dire ‘Laudato si’ mi’ Signore’. Che cosa spiega questa attitudine di Francesco, che riesce a lodare sempre? il suo segreto è la fede in un Dio che è ‘il bene, ogni bene, il sommo bene, che solo è buono’: solo tale fede può spiegare questa lode costante, che riconosce che da Dio tutto proviene e che a Lui restituisce ogni bene, nel rendimento di grazie e nella lode».
Il vescovo Sorrentino ha concluso la celebrazione ricordando come le due ultime strofe del Cantico siano state concepite in Episcopio, in particolare la penultima sulla riconciliazione, che Francesco realizzò tra il podestà del tempo e il vescovo Guido II, in quel momento in forte dissidio politico-istituzionale. “Da quel momento e con l’aggiunta l’anno successivo della strofa sulla morte – ha detto il vescovo – il Cantico risuona tra queste pietre e da qualche anno tutto il popolo di Dio ha iniziato ad ascoltare il grido di pace di Francesco e del suo Cantico. Ora, attraverso Francesco e anche grazie a questo santo giovane, che presto sarà canonizzato, il Cantico è di casa qui. Il mio desiderio è che, per tutta la comunità ecclesiale e di rimbalzo per quella universale, questo inno, anche da questo Santuario, possa diventare il Cantico della pace nel mondo e tutti lo possano accogliere e cantare ogni giorno. Ecco perché non desidero aggiungere altre parole – ha concluso – ma cantarlo come faccio ogni giorno per iniziare la mia giornata, perché è un Cantico che non solo apre il cuore ma anche la breccia della pace”.

Infine, i rappresentanti della Conferenza della Famiglia Francescana, insieme al vescovo e a tutte le istituzioni presenti si sono spostati alla tomba di San Francesco per l’omaggio alle spoglie mortali del Santo. Per l’occasione, nella chiesa Inferiore della Basilica è stata esposta la copia più antica del Cantico, all’interno del Codice 338, custodita nella Biblioteca del Sacro Convento. A questo link tutti i discorsi, per la gallery integrale www.diocesiassisi.it

Al via anche dal Santuario le celebrazioni per l’ottavo centenario del Cantico delle Creature

Sabato 11 gennaio apertura ufficiale del Centenario del testo di San Francesco; previsti due momenti tra San Damiano e Vescovado, luoghi di composizione dello scritto

ASSISI – “Celebrare il Cantico di Frate Sole significa celebrare il Creato in tutte le sue forme e imparare a custodirlo. Ma la sua forza, oltre che come inno di amore verso tutto ciò che ci circonda e primo poema della lingua italiana, sta nelle ultime due strofe sul perdono e sulla morte. Proprio quest’ultima parte, che il Poverello ha composto quando era ospite del vescovo Guido II in Episcopio, ha una evidente attualità su cui riflettere perché porta un messaggio di pace, di riconciliazione, di misericordia”. A dirlo è il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, a pochi giorni dall’apertura degli 800 anni del Cantico, organizzata dalla Conferenza della Famiglia Francescana (OFM, OFMConv, OFMCap, TOR, IFC-TOR e OFS) in collaborazione con le diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno e la Città di Assisi. La cerimonia, in programma sabato 11 gennaio, si terrà in due momenti a partire dalle ore 10; il primo a San Damiano presieduto da fra Francesco Piloni, ministro provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna. Ci sarà la lettura del testo “Compilazione di Assisi” sulla composizione del Cantico a San Damiano e una breve liturgia della Parola, un commento e i messaggi di fra Massimo Fusarelli, ministro generale dei Frati Minori, fra Carlos Alberto Trovarelli, ministro generale dei Frati Minori Conventuali e Tibor Kauser, ministro generale dell’Ordine Francescano secolare. La celebrazione continuerà poi al Santuario della Spogliazione, dove fra Simone Calvarese, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini del Centro Italia, guiderà la seconda parte della preghiera. Anche qui saranno letti due stralci della “Compilazione di Assisi” inerenti proprio alle ultime due strofe del Cantico, composte al Vescovado.

Dopo un breve commento e lo scambio della pace, si ascolterà poi il messaggio di sr. Frances Marie Duncan, presidente della Conferenza francescana internazionale dei fratelli e delle sorelle del Terzo Ordine Regolare, di fra Amando Trujillo Cano, ministro generale del Terz’Ordine Regolare, di fra Roberto Genuin, ministro generale dei Frati Minori Cappuccini e infine di monsignor Sorrentino.

Grazie alla diretta streaming sarà possibile assistere all’intera celebrazione attraverso i canali della Diocesi, dei Frati Minori e di quelli del Sacro Convento, dal sito dei centenari francescani, del Movimento Laudato Sì; è prevista anche la diretta televisiva su Maria Vision e EWTN. Al termine della celebrazione, i rappresentanti della Conferenza della Famiglia Francescana e il vescovo renderanno omaggio ai resti mortali del Santo nella cripta della Basilica di San Francesco.

Aperto l’Anno Santo al Santuario della Spogliazione

ASSISI – Dopo la Basilica di Santa Maria degli Angeli è stata la volta della chiesa di Santa Maria Maggiore-Santuario della Spogliazione ad ospitare la cerimonia di apertura dell’anno giubilare da parte del vescovo diocesano, monsignor Domenico Sorrentino. La messa, celebrata venerdì 3 gennaio, ha visto la partecipazione del rettore del Santuario, padre Marco Gaballo, di altri religiosi e diaconi e di oltre un centinaio di fedeli. (Continua dopo la foto)

Nella sua omelia il vescovo ha spiegato il valore dell’indulgenza e la possibilità per tutti della remissione dei peccati soffermandosi, anche in riferimento al Beato Carlo Acutis, sulla santità “a cui tutti possiamo aspirare. Se tornassimo a casa con un cuore aperto a Dio e agli altri, con l’animo pieno di gioia e facessimo le cose non per le lusinghe che ne possono derivare ma per altruismo e solidarietà, saremo davvero sulla strada della santità”.(Continua dopo la foto)

Dopo la chiesa di Santa Maria Maggiore il vescovo aprirà l’anno santo a Foligno con la cerimonia del 4 gennaio nella chiesa di Sant’Angela alle 18, il 6 gennaio alle 10,30 nella Basilica di San Francesco, l’11 gennaio alle 18 a San Rufino, il 12 nella chiesa della Madonna del Pianto.

Aperto ad Assisi l’Anno Santo interdiocesano, il vescovo: “Dio si fa medico del peccato, apriamogli il nostro cuore”

Grande partecipazione alla messa celebrata nel pomeriggio del 29 dicembre nella Basilica di Santa Maria degli Angeli

ASSISI – “Con l’apertura della porta santa a Roma comincia l’anno giubilare anche delle nostre Chiese sorelle di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, come avviene in tutte le Chiese sparse nel mondo. Ci viene offerta l’indulgenza, e cioè la certezza che Dio non solo ci abbraccia come un padre, come nella parabola del figliuol prodigo, quando ritorniamo a lui dopo il nostro peccato, ma si fa anche medico delle conseguenze che il peccato ha prodotto in noi. Come la malattia, il peccato, ci lascia indeboliti e inclini a peccare nuovamente. L’indulgenza è un aiuto supplementare a quello del sacramento della riconciliazione. Rimette le cosiddette “pene temporali” a cui col peccato andiamo soggetti, e che sono appunto gli strascichi del peccato da sanare nell’aldilà con il purgatorio o già sulla terra con un cammino serio di conversione”. Lo ha detto il vescovo delle Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, durante la messa di apertura interdiocesana dell’Anno Santo del Giubileo celebrata nella Basilica di Santa Maria degli Angeli domenica 29 dicembre, alla presenza del presidente della Regione, Stefania Proietti, dei sindaci dei Comuni delle due diocesi, delle massime autorità civili, militari e di migliaia di fedeli. (Continua dopo la foto)

Di questo cammino, per il presule, “Ne era cosciente il giovane Carlo Acutis quando, sotto gli artigli della malattia, offrì la sua vita per la Chiesa, ma aggiunse anche il desiderio di andare subito in paradiso evitando il purgatorio. Era il desiderio di incontrare Gesù così rapidamente da non sopportare alcun ritardo. A questa santità tutti siamo chiamati. La Chiesa ci offre con il Giubileo una medicina che, se assunta davvero – cosa non scontata – guarisce le ferite dell’anima anticipando per noi su questa terra la gioia del paradiso. Quando Francesco per i pellegrini di questa Porziuncola, la annunciò così: ‘Voglio mandarvi tutti in Paradiso’. Tutto è grazia. Ma nel suo gioco paterno di alleanza con i suoi figli – le parole di monsignor Sorrentino – Iddio ci chiede sempre di fare la nostra parte. Con l’indulgenza giubilare, questa parte è compiuta anche grazie alla comunione che ci lega a tutta la Chiesa, corpo di Cristo. Tocca però a ciascuno aprire il cuore. Non c’è nulla di magico e di automatico. Puoi fare tutti i pellegrinaggi che vuoi, ma se non scatta il pellegrinaggio dell’anima, l’indulgenza non ti può raggiungere. Per accoglierla davvero è richiesta non soltanto qualche pratica esteriore, ma soprattutto il fermo proposito di allontanarci da ogni peccato. In sostanza, la decisione di vivere santamente. Quest’anno ci chiede più santità, più comunione, più coerenza nella vita cristiana”. (Continua dopo la foto)

“Il giubileo è stato incardinato sulla speranza – ha ricordato ancora Sorrentino – ma questa è efficace e non illusoria se torniamo ad essere famiglia, dalla famiglia fondata sul matrimonio, alle famiglie spirituali che si ritrovano intorno al vangelo come avvenne per Francesco e i suoi frati formati all’ombra di questa Porziuncola, e come è oggi assunto come programma pastorale delle nostre due Chiese sorelle, fino allo sguardo che – sull’onda dell’enciclica ‘Fratelli tutti’ firmata sulla tomba di Francesco, e del patto per una nuova economia siglato dal Papa e da migliaia di giovani, deposto qui come un seme nel giardino della Porziuncola, si porta sulla famiglia dei popoli, alla quale noi cristiani vogliamo dare il nostro contributo perché la pace trionfi sulle tante macerie e rivoli di sangue innocente. Apriamo il cuore e lo sguardo verso Dio – ha concluso il vescovo – e quest’anno sarà davvero un anno di gioia, di speranza e di grazia”.

Il custode della Porziuncola, padre Massimo Travascio ha invece sottolineato che il “Giubileo è un tempo per tutti, nessuno escluso, per riscoprire la gioia dell’incontro con il Signore, un tempo per il rinnovamento spirituale, un tempo per impegnarsi nella trasformazione del mondo e portare e seminare speranza ovunque: la speranza del Vangelo, la speranza dell’amore, la speranza del perdono’”. Il Custode ha anche ricordato “le dieci chiese giubilari scelte per i sacri pellegrinaggi, dove riscoprire il senso dell’Anno Santo, avere la possibilità di vivere il sacramento della Riconciliazione e nutrire l’esperienza di fede con la preghiera”. Si tratta della chiesa cattedrale di San Rufino in Assisi; la chiesa concattedrale di Santa Maria Assunta in Nocera Umbra; la chiesa concattedrale di San Benedetto in Gualdo Tadino; la basilica Papale di San Francesco in Assisi; la basilica papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola in Assisi, il santuario della Spogliazione in Assisi; la chiesa cattedrale di San Feliciano in Foligno; la chiesa di Sant’Agostino – santuario della Madonna del Pianto in Foligno; la chiesa di San Francesco – santuario Sant’Angela da Foligno in Foligno; il santuario della Madonna delle Grazie di Rasiglia in Foligno. (Tutte le foto sul sito della Diocesi)

Nelle diocesi di Assisi – Nocera – Gualdo e Foligno si apre domani l’Anno Santo giubilare

Dieci in totale le chiese dove ottenere l'indulgenza, tra cui il Santuario della Spogliazione: ecco cosa bisogna fare

Si apre domani, domenica 29 dicembre 2024 alle ore 15.30 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, l’Anno Giubilare delle diocesi sorelle di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, con il ritrovo dei pellegrini in fondo al sagrato della Basilica; alle ore 15.45 la liturgia di benedizione e apertura dell’Anno Santo con la processione alla Porziuncola per la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino; al termine seguirà un momento di animazione sul sagrato. A partecipare alla cerimonia, oltre tanti fedeli e pellegrini, anche i sindaci dei vari comuni delle due diocesi, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e le autorità militari e religiose.

Sono sei per la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e quattro per la diocesi di Foligno le Chiese giubilari, per i sacri pellegrinaggi, indicate dal vescovo Sorrentino. Si tratta della cattedrale di San Rufino in Assisi; la concattedrale di Santa Maria Assunta in Nocera Umbra; la concattedrale di San Benedetto in Gualdo Tadino; le Basiliche Papali di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli in Assisi; il Santuario della Spogliazione in Assisi; la chiesa cattedrale di San Feliciano in Foligno; la chiesa di Sant’Agostino – Santuario della Madonna del Pianto in Foligno; la chiesa di San Francesco – Santuario Sant’Angela da Foligno in Foligno; il Santuario della Madonna delle Grazie di Rasiglia in Foligno.

Nel decreto di individuazione delle chiese giubilari, monsignor Sorrentino spiega che si tratta “di luoghi di pia visita, in cui acquistare l’Indulgenza giubilare, quelli designati dall’Ordinario, tenendo conto del fatto che ‘le stesse Indulgenze sono concesse alle medesime condizioni, a quanti non potranno partecipare alle solenni celebrazioni, ai pellegrinaggi e alle visite per gravi motivi (monache di clausura, anziani, infermi, reclusi, come pure coloro che in ospedale o altri luoghi di cura prestano servizio continuativo ai malati’). L’Indulgenza giubilare si potrà acquistare con le opere di misericordia e penitenza indicate dalle norme: la partecipazione alle missioni popolari, a esercizi spirituali o ad incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica, preparati a livello parrocchiale o diocesano; le opere di misericordia corporali e spirituali; la visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili…); le opere di penitenza; le opere di carattere religioso o sociale. Per facilitare l’accesso al sacramento della Penitenza – conclude il vescovo – , invito tutti i parroci e amministratori parrocchiali ad indicare con anticipo, nelle chiese parrocchiali e nei Santuari, tempi e modalità di accesso alla confessione sacramentale”.

Giubileo 2025, il 29 dicembre apertura dell’Anno Santo nella Basilica di Santa Maria degli Angeli

Dieci le chiese giubilari per i pellegrinaggi nelle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno

ASSISI – “Con il Giubileo, l’ottocentenario del Cantico delle Creature e la canonizzazione del Beato Carlo Acutis stiamo entrando in un anno di grazia, di misericordia che ci dà tanta speranza che farà di Assisi e delle altre città delle due diocesi da me guidate punti di riferimento privilegiati per milioni di pellegrini. Per questo auguro a tutti di viverlo in pienezza, cogliendo l’opportunità dell’indulgenza e quindi del perdono di Dio che ci ama, ci apre le braccia ed è sempre pronto a prenderci per mano, nelle difficoltà, nelle cadute, nello smarrimento”. È questo l’auspicio del vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno alla vigilia dell’inizio del Giubileo ordinario 2025 “Pellegrini di speranza” che si aprirà ufficialmente il 24 dicembre 2024 alle ore 19, con il rito di apertura della Porta Santa della Basilica Papale di San Pietro da parte del Santo Padre, che a seguire presiederà la celebrazione della santa messa nella notte del Natale del Signore all’interno della Basilica stessa. Per quanto riguarda le due diocesi la solenne apertura dell’Anno Santo del Giubileo è fissata per domenica 29 dicembre alla Basilica papale di Santa Maria degli Angeli.

Il programma prevede alle ore 15.30 il ritrovo dei pellegrini in fondo al Sagrato della Basilica, alle ore 15.45 la liturgia di benedizione e apertura dell’Anno Santo con la processione alla Porziuncola per la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Sorrentino. Al termine seguirà un momento di animazione sul Sagrato. Sono invece sei per la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e quattro per la diocesi di Foligno le Chiese giubilari, per i sacri pellegrinaggi, indicate dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino. In particolare: la chiesa cattedrale di San Rufino in Assisi; la chiesa concattedrale di Santa Maria Assunta in Nocera Umbra; la chiesa concattedrale di San Benedetto in Gualdo Tadino; la Basilica Papale di San Francesco in Assisi; la Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Assisi, il Santuario della Spogliazione in Assisi; la chiesa cattedrale di San Feliciano in Foligno; la chiesa di Sant’Agostino – Santuario della Madonna del Pianto in Foligno; la chiesa di San Francesco – Santuario Sant’Angela da Foligno in Foligno; il Santuario della Madonna delle Grazie di Rasiglia in Foligno.

Per i fedeli della diocesi di Foligno è prevista la partenza di un treno dedicato: andata e ritorno Foligno-Assisi. Il biglietto costa 3 euro. All’andata il ritrovo alla stazione è previsto alle ore 14.40. Per il ritorno il ritrovo alla stazione di Assisi è alle ore 19.10. Per informazioni inviare una mail a info@diocesidifoligno.com

Nel decreto di individuazione delle chiese giubilari, il vescovo spiega che si tratta “di luoghi di pia visita, in cui acquistare l’Indulgenza giubilare, quelli designati dall’Ordinario, tenendo conto del fatto che «le stesse Indulgenze sono concesse alle medesime condizioni, a quanti non potranno partecipare alle solenni celebrazioni, ai pellegrinaggi e alle visite per gravi motivi («monache di clausura, anziani, infermi, reclusi, come pure coloro che in ospedale o altri luoghi di cura prestano servizio continuativo ai malati»). L’Indulgenza giubilare si potrà acquistare con le opere di misericordia e penitenza indicate dalle Norme: la partecipazione alle Missioni popolari, a esercizi spirituali o ad incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica, preparati a livello parrocchiale o diocesano; le opere di misericordia corporali e spirituali; la visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili…); le opere di penitenza; le opere di carattere religioso o sociale. Per facilitare l’accesso al sacramento della Penitenza – conclude il vescovo – , invito tutti i parroci e amministratori parrocchiali ad indicare con anticipo, nelle chiese parrocchiali e nei Santuari, tempi e modalità di accesso alla confessione sacramentale”.

Assisi: gli auguri, le messe e l’invito di monsignor Sorrentino: “Apriamo il cuore a Gesù”

ASSISI – “Facciamo entrare Gesù nei nostri cuori. Non facciamoci travolgere dal Natale delle luminarie, degli acquisti perché c’è il Natale vero, quello della nascita di Gesù che è venuto per stare con noi e si aspetta che noi gli apriamo la porta della nostra vita, del nostro cuore e delle nostre case”. È uno dei passaggi del videomessaggio di auguri del vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino in vista delle prossime festività.
“Se guarderete e adorerete quel bimbo di Betlemme – ha aggiunto il vescovo – saprete che è possibile un’umanità più bella; un’umanità che possiamo costruire insieme. Dio cammina con noi e dunque abbiamo la speranza e la gioia di farcela nelle nostre innumerevoli difficoltà quotidiane”.

Per quanto riguarda i vari appuntamenti, lunedì 23 dicembre, il vescovo porterà i suoi saluti e gli auguri ai bambini, ragazzi e operatori dell’Istituto Serafico e poi visiterà le varie case d’accoglienza della diocesi e alle 13,00 sarà al pranzo dei poveri a Casa Papa Francesco. In merito alle celebrazioni eucaristiche nella cattedrale di San Rufino la sera del 24 dicembre, Vigilia di Natale, alle ore 23.30 si terrà il Pontificale del vescovo, mentre il giorno di Natale oltre alle sante messe delle ore 8 e delle ore 18, alle ore 10 verrà celebrata la santa messa solenne animata dalla Cappella musicale San Rufino. Come di consueto martedì 31 dicembre durante la santa messa delle ore 17 presieduta dal vicario generale don Giovanni Zampa verrà cantato il “Te Deum” di ringraziamento. Mercoledì 1 gennaio le sante messe verranno celebrate alle ore 10 e ore alle ore 18 mentre il 6 gennaio oltre alle sante messe delle ore 8 e delle 18 verrà celebrata una santa messa solenne alle ore 10. Nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione la santa messa nella “Vigilia di Natale” verrà celebrata alle ore 22.30, nel giorno del Natale del Signore la celebrazione eucaristica si terrà alle ore 9.30 e alle ore 11. Martedì 31 dicembre alle ore 23.30 la Messa di San Silvestro. Il 1 gennaio, solennità della Santissima Madre di Dio, la santa messa verrà celebrata alle ore 9.30 e alle ore 11. Il 4 gennaio dalle ore 21 a mezzanotte “3 ore per la pace”: adorazione eucaristica e Sacramento della riconciliazione, mentre lunedì 6 gennaio, Epifania del Signore, santa messa alle ore 9,30 e alle ore 11.

Il vescovo monsignor Sorrentino il giorno di Natale presiederà alle ore 11,15 la messa nella concattedrale di Santa Maria Assunta di Nocera Umbra e alle ore 18 la santa messa nella concattedrale di Sant’Agostino a Foligno, dove il 31 dicembre alle 17, celebrerà anche il Te Deum e l’1 gennaio alle 18 la Messa la Giornata mondiale della pace. Infine, il 6 gennaio, monsignor Sorrentino celebrerà la messa alle 10.30 nella Basilica di San Francesco.

Il libro di Mons. Sorrentino “Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi” presentato a Palazzo Donini

Si è tenuta presso il Salone d’Onore di Palazzo Donini la conferenza stampa di presentazione del libro “Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi – Originali non fotocopie”, scritto da Monsignor Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino e Foligno. La presentazione del volume, moderata dalla giornalista Marina Rosati, ha visto la partecipazione della Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, di Padre Francesco Piloni, Ministro provinciale Ofm Umbria e di Marcello Signorelli, Direttore del dipartimento di economia e professore ordinario di politica economica all’Università di Perugia.

Durante l’incontro, la Presidente Proietti ha voluto ringraziare tutti i presenti, sottolineando la partecipazione numerosa, segno dell’interesse e dell’attenzione per una figura così importante per il nostro territorio. Nel suo intervento, ha evidenziato l’importanza del messaggio di Carlo Acutis in grado di trasmettere valori universali che parlano al mondo contemporaneo. Carlo Acutis – ha proseguito la Presidente – è un simbolo di spiritualità che, in maniera unica, richiama la santità di San Francesco e Santa Chiara. La vita di Carlo rappresenta un punto di riferimento per chi cerca significati autentici in un’epoca di grandi cambiamenti.” La Presidente ha poi sottolineato il forte legame tra Carlo Acutis e la città di Assisi, evidenziando come questo connubio si inserisca nella tradizione spirituale e culturale della nostra regione, che ha da sempre un legame tra fede, storia e innovazione. Infine, ha ribadito l’attualità del messaggio di Carlo Acutis e la centralità dei valori francescani: “Sono valori di povertà, spiritualità e semplicità che definiscono la nostra identità e accompagnano il progresso, tracciando nuove prospettive di dialogo tra tradizione e modernità, con l’Umbria ancora una volta protagonista di questa straordinaria sintesi.”

“Carlo Acutis rappresenta un esempio straordinario di come la fede possa essere vissuta nella quotidianità, rendendo la spiritualità accessibile e attuale per le nuove generazioni – ha affermato Monsignor Domenico Sorrentino, autore del volume. Il libro approfondisce l’umanità e la santità di Carlo, partendo da una frase che ne riassume la visione: ‘Tutti nasciamo originali, tanti muoiono fotocopie’. L’opera esplora la sua unicità, raccontando la vita di un ragazzo dei nostri giorni, appassionato di natura, sport e tecnologia, ma profondamente radicato nei valori spirituali. Monsignor Sorrentino nel libro rivela episodi significativi legati alla permanenza temporanea del corpo di Carlo nel Cimitero di Assisi, prima della traslazione al Santuario della Spogliazione, avvenuta dopo il riconoscimento delle sue virtù eroiche. Il racconto prosegue con la beatificazione nella Basilica Superiore di San Francesco e il miracolo attribuito alla sua intercessione, la guarigione di una giovane del Costa Rica. Il volume si chiude con un’appendice in cui si riporta la preghiera composta dall’Autore per la canonizzazione di Carlo, preceduta dal Cantico di frate sole, al quale il libro fa ampio riferimento, anche in vista dell’imminente ottavo centenario della sua composizione, che avvenne tra la chiesetta di San Damiano e il vescovado di Assisi, oggi diventato parte integrante del Santuario della Spogliazione.

Il libro può essere acquistato nel bookshop del santuario, oppure on line al seguente link: https://www.assisisantuariospogliazione.it/negozio/Carlo-Acutis-sulle-orme-di-Francesco-e-Chiara-dAssisi-p715873054 

In Regione la presentazione dell’ultimo libro del vescovo Sorrentino su Carlo Acutis

ASSISI – Sarà presentato mercoledì 18 dicembre, alle ore 17,00 nel Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia, il nuovo libro scritto dal vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, intitolato “Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi – Originali non fotocopie” (Edizioni Francescane italiane, pp. 160).

Il volume, che è in libreria dal giorno della solennità dell’Immacolata Concezione, è la prima opera sul giovane beato millennial e futuro santo a essere pubblicata dopo l’annuncio della canonizzazione che sarà celebrata il prossimo 27 aprile.

Ne parlano con l’autore Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria, padre Francesco Piloni, ministro provinciale dell’ordine dei Frati Minori di Umbria e Sardegna; Marcello Signorelli, professore ordinario di politica economica all’Università degli studi di Perugia; modera la giornalista Marina Rosati, direttrice dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino.

L’iniziativa è organizzata dalla Fondazione diocesana di religione Assisi – Santuario della Spogliazione in collaborazione con la Regione Umbria.

Nel libro, che contiene un pensiero autografo del Santo Padre, il vescovo risponde a domande ricorrenti (tra cui: perché Carlo Acutis è sepolto ad Assisi nel Santuario della Spogliazione? Quale legame c’è tra il giovane milanese prossimamente santo e la città serafica?) e rivela dettagli inediti di alcuni momenti dalla morte alla canonizzazione.

“Questo libro – dice il vescovo – presenta ai giovani, e non solo, questo straordinario ‘team’ composto da Francesco di Assisi e Carlo Acutis, che si è formato nello stesso luogo, a distanza di ottocento anni, e che sta cambiando il volto di Assisi”.

Il volume si chiude con un’appendice in cui si riporta la preghiera composta da monsignor Sorrentino per la canonizzazione di Carlo, preceduta dal Cantico di frate sole, al quale il libro fa ampio riferimento, anche in vista dell’imminente ottavo centenario della sua composizione, che avvenne tra la chiesetta di San Damiano e il vescovado di Assisi, oggi diventato parte integrante del Santuario della Spogliazione.

Arriva l’ultimo libro su Carlo Acutis dopo l’annuncio della canonizzazione | VIDEO

In libreria dall’8 dicembre il volume scritto dal vescovo di Assisi con la dedica autografa di Papa Francesco

ASSISI – Arriva in libreria dall’8 dicembre “Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi – Originali non fotocopie” (Edizioni Francescane italiane, pp. 160) il libro scritto dal vescovo delle Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, prima opera sul giovane beato millennial e futuro santo che esce appunto dopo l’annuncio della canonizzazione del prossimo 27 aprile. Nel libro, con un pensiero autografo del Santo Padre, il vescovo risponde a domande ricorrenti: perché Carlo Acutis è sepolto ad Assisi nel Santuario della Spogliazione? Quale legame c’è tra il giovane milanese prossimamente santo e la città serafica? Chi ha seguito tutta la ricognizione del corpo? Che rapporto c’è tra la spogliazione di San Francesco e quella di Carlo Acutis? Perché c’entra anche Santa Chiara d’Assisi? E perché il libro è dedicato ai giovani economisti del movimento “The Economy of Francesco”? In “Carlo Acutis sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi”, nato in America in un incontro con giovani interessati alle due figure di Francesco e Carlo, monsignor Sorrentino mette a fuoco la santità di Carlo Acutis alla luce del detto a lui caro: “Tutti nasciamo originali, tanti muoiono fotocopie”. Quale è l’originalità di Carlo, se la sua vita è stata quella di un ragazzo “normale” del nostro tempo, appassionato della natura, dello sport, di internet? Il libro lo spiega e rivela dettagli inediti di alcuni momenti degli anni in cui il corpo del prossimo santo è rimasto nel cimitero di Assisi, fino a quando è stato trasferito – dopo il decreto sulle sue virtù eroiche e la sua venerabilità – al Santuario della Spogliazione, fino alla beatificazione avvenuta nella Basilica Superiore di San Francesco e agli ultimi passi che ormai lo portano sugli altari del mondo, dopo il miracolo di guarigione avvenuto per una giovane del Costa Rica con la quale l’autore è in dialogo. In primo piano è il rapporto tra Francesco e Carlo, il “gigante” e il “bambino”, il giovane assisano figlio del ricco mercante Bernardone che si spoglia fino alla nudità e il ragazzo milanese, bello e benestante, al quale è stato chiesto a 15 anni di spogliarsi della sua vita e della sua giovinezza, e che sta calamitando migliaia e migliaia di giovani in tutto il mondo. “Questo libro – dice monsignor Sorrentino – presenta ai giovani, e non solo, questo straordinario ‘team’ di Francesco di Assisi e Carlo Acutis, che si è formato nello stesso luogo, a distanza di ottocento anni, e che sta cambiando il volto di Assisi con ondate di pellegrini che si aggiungono a quelle classiche di segno francescano, suscitando uno straordinario interesse in tutto il mondo. Sono certo che questo volume, in uscita non a casa il giorno dell’Immacolata a cui Carlo era particolarmente devoto sarà utile per giovani, famiglie, educatori, catechisti, sacerdoti e per chiunque si voglia avvicinare alla spiritualità di questo santo dei nostri tempi, che riflette, a suo modo, la santità di Francesco e Chiara, additando, in ultima analisi, Gesù e, in particolare, la sua presenza eucaristica”. Il volume si chiude con un’appendice in cui si riporta la preghiera composta dal vescovo per la canonizzazione di Carlo, preceduta dal Cantico di frate sole, al quale il libro fa ampio riferimento, anche in vista dell’imminente ottavo centenario della sua composizione, che avvenne tra la chiesetta di San Damiano e il vescovado di Assisi, oggi diventato parte integrante del Santuario della Spogliazione.