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Ritrovata l’antica porta del Vescovado, sabato 21 l’apertura simbolica

Nel pomeriggio sarà assegnato il premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia della fraternità”

ASSISI – Tutto pronto per i festeggiamenti dei cinque anni del Santuario della Spogliazione, nato “come profezia di una società più giusta e solidale, mentre ricorda alla Chiesa il suo dovere di vivere, sulle orme di Francesco, spogliandosi della mondanità e rivestendosi dei valori del Vangelo” nelle parole, quanto mai attuali, di papa Francesco, in occasione dell’inaugurazione.
Ricco il programma di iniziative dal titolo “#Nulladiproprio. Per un’economia più umana”, che vedrà anche la consegna – dopo quella dell’anno scorso all’Istituto Serafico di Assisi – del Premio Internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis, riconoscimento annuale da assegnare a un progetto specifico, avviato “dal basso”, da persone o società che cercano di prendersi cura dei più svantaggiati.
La tre giorni si aprirà venerdì 20 maggio alle ore 8 al Santuario della Spogliazione – chiesa di Santa Maria Maggiore con la santa messa celebrata dal rettore del Santuario della Spogliazione padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira. Alle ore 16,30 il convegno a cura della Scuola socio-politica diocesana Giuseppe Toniolo: “Economia e politica per la pace, 10 anni di Scuola politica diocesana Giuseppe Toniolo”, al quale intervengono Leonardo Becchetti, professore ordinario di Economia politica – Università di Roma Tor Vergata; monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica; monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno; Francesca Di Maolo, direttore della Scuola Toniolo, moderati dalla giornalista Marina Rosati. Alle 21 nella cattedrale di San Rufino si terrà l’incontro dei cresimandi della diocesi seguita, alle 21.45, dalla preghiera itinerante verso il Santuario della Spogliazione – Chiesa di Santa Maria Maggiore, a cura della Pastorale giovanile e dell’Ufficio catechistico diocesano.
Sabato 21 maggio la giornata si apre alle 8 con la messa celebrata dal rettore del Santuario della Spogliazione padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira. Alle 11 ci sarà l’apertura dell’antica porta di accesso del vescovado e relazione sul progetto di recupero dell’Antico Episcopio, cui intervengono Elvira Cajano, sovrintendente Archeologia, Belle arti e paesaggio dell’Umbria e l’architetto Alfio Barabani. Alle 16.45 è in programma la consegna del “Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia della fraternità” e alle ore 21.15 lo spettacolo teatrale “Terreseminate” a cura della compagnia “Gli Scartati”. Infine, domenica 22 maggio al Santuario della Spogliazione – chiesa di Santa Maria Maggiore, la santa messa presieduta dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento.

>> Programma delle Iniziative

 

La reliquia di Carlo Acutis accolta da molte persone negli USA

New York - La mattinata del 4 aprile nella Saint Anthony High School a New York la delegazione della diocesi di Assisi è stata accolta con una grande cerimonia con coro e banda. È seguita la santa messa presieduta dal vescovo Sorrentino e concelebrata da monsignor John Barres, con la venerazione della reliquia del Beato Acutis. Circa 2500 ragazzi hanno ascoltato la storia del giovane Beato. Successivamente c'è stato il ricevimento della delegazione assisana da parte del preside Brother David Migliorino. Dopo un momento conviviale con i sacerdoti della diocesi di Rockville Center nel tardo pomeriggio si è tenuto un momento di adorazione Eucaristica con i giovani della diocesi di Brooklyn accompagnato dalla venerazione della reliquia e la meditazione del vescovo.
Grande devozione anche lunedì sera nella chiesa Our Lady of Mount Carmel nel quartiere di Astoria, distretto del Queens, dove tantissimi i giovani e famiglie di tutte le nazionalità con bambini piccoli e ragazzi hanno venerato la reliquia: davvero dei momenti straordinari!

Oggi, martedì 5 aprile, in mattinata dopo la visita alla Cattedrale di San Patrizio a New York City, la delegazione della diocesi ha visitato la Missione della Santa Sede presso le Nazioni Unite.

Nel pomeriggio, nell'ambito dell'esposizione americana del “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”, a New Rochelle, si svolgerà una tavola rotonda per approfondire i contenuti del Museo, le vicende umane e l’importanza valoriale e storica dello stesso. Per partecipare si può chiedere il link per partecipare tramite la mail assisievent@desalesmedia.org

La reliquia di Carlo Acutis arrivata negli Stati Uniti

New York – La reliquia del Beato Carlo Acutis, un frammento del pericardio, la membrana che circondava e che ha protetto il suo cuore, è arrivata negli Stati Uniti.
Grande commozione quando l’equipaggio ha chiesto a Monsignor Domenico Sorrentino una benedizione con la reliquia: la devozione per Carlo è straordinaria!
Il giovane studente milanese morto a 15 anni il 12 ottobre 2006 per una leucemia fulminante accompagnerà il triennio di “Risveglio eucaristico nazionale degli Stati Uniti“, indetto dai vescovi americani nel novembre
Nel soggiorno americano monsignor Sorrentino sarà accompagnato da monsignor Anthony Figueiredo, responsabile delle Relazioni internazionali, e Marina Rosati, responsabile del Museo della Memoria Assisi, che verrà esposto temporaneamente a New York.

Una reliquia del Beato Carlo Acutis sarà portata negli Stati Uniti

Il giovane indicato come testimonial del Risveglio eucaristico nazionale negli Usa. Ecco il programma della missione dal 3 all’8 aprile

ASSISI – Una reliquia del Beato Carlo Acutis sarà portata negli Usa. Rispondendo alla richiesta della Conferenza episcopale cattolica degli Stati Uniti e in coincidenza con l’esposizione a New York del Museo della Memoria, Assisi 1943-1944, monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, dal 3 all’8 aprile porterà una reliquia di prima classe del primo ‘millennial’ al mondo a essere dichiarato beato. La reliquia del giovane è un frammento del pericardio, la membrana che circondava e che ha protetto il suo cuore e accompagnerà il triennio di Risveglio Eucaristico nazionale degli Stati Uniti, indetto dai vescovi americani nel novembre scorso, per rinnovare la fede e riscoprire il valore e la presenza reale di Gesù nell’Eucaristia. Il Beato Carlo Acutis, morto di leucemia ad appena 15 anni nel 2006, ha incentrato la sua vita proprio sull’Eucaristia per crescere nel suo rapporto con Gesù: “Quanto più riceviamo l’Eucaristia”, diceva, “più diventeremo come Gesù”. Carlo cercava di partecipare tutti i giorni alla Messa quotidiana e di trascorrere del tempo in Adorazione, credendo che “quando ci troviamo davanti a Gesù nell’Eucaristia, diventiamo santi”.

Durante il soggiorno americano monsignor Sorrentino, che sarà accompagnato da monsignor Anthony Figueiredo, responsabile delle Relazioni Internazionali, e Marina Rosati, responsabile del Museo della Memoria, celebrerà una messa nella diocesi di Rockville Center per 2.400 studenti della Saint Anthony’s High School, South Huntington, con l’esposizione dell’importante reliquia. Nella diocesi di Brooklyn, condurrà un’ora santa diocesana per giovani e adulti presso la chiesa di Nostra Signora del Monte Carmelo, Astoria e parteciperà a un raduno del liceo nella chiesa della Sacra Famiglia, Flushing.
Giovedì sera, 7 aprile, la reliquia sarà consegnata a una delegazione della Conferenza episcopale durante la messa nella chiesa di Santa Rita, Bronx, celebrata dal cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York. “È una gioia per me portare questa reliquia da Assisi”, dice Mons. Sorrentino, “dove il Beato Carlo ha detto di sentirsi ‘più felice di tutti’ e dove giacciono oggi le sue spoglie nel Santuario della Spogliazione, il luogo stesso in cui san Francesco, 800 anni prima, si spogliò di tutto per seguire Gesù. La mia preghiera è che la presenza della reliquia del Beato Carlo susciti un desiderio nei nostri fratelli e sorelle americani, soprattutto giovani, non per sprecare la vita, ma per farne un capolavoro, come scelto da Carlo ai nostri tempi e da san Francesco prima di lui”.

Reliquie Beato Carlo Acutis non autentiche, il postulatore chiarisce

Di seguito il comunicato stampa del 10 gennaio diffuso dal postulatore, Nicola Gori

COMUNICATO DELLA POSTULAZIONE

10/01/2022
Da più parti giungono segnalazioni di reliquie del Beato Carlo Acutis che non rispondono ai requisiti canonici richiesti e che non rispettano quanto determinato dall’Istruzione della Congregazione delle Cause dei Santi su “Le reliquie nella Chiesa: Autenticità e Conservazione”, del 16 dicembre 2017.
In particolare, ribadiamo che le reliquie per essere autentiche devono riportare sigillo su ceralacca e documento di autentica con la firma del Postulatore. Occorre poi fare attenzione che questi non siano stati manomessi o contraffatti.
Nessun’altro è autorizzato ad autenticare le reliquie di Carlo Acutis, fatta eccezione per il Vescovo di Assisi.
Inoltre, ricordiamo che le reliquie vengono concesse gratuitamente, senza nessuna somma di denaro in cambio.
Per questo, invitiamo i pastori della Chiesa a vigilare sul fenomeno delle false reliquie, e chiediamo la collaborazione dei sacerdoti, religiose, religiosi e laici, nel segnalare alla Postulazione casi di frode o di abusi in materia.
Ringraziamo quanti ci aiuteranno nell’arginare un fenomeno tanto increscioso.
Dott. Nicola Gori
Postulatore della Causa

Premio Internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis, insediata la commissione valutativa

Ne fanno parte cinque membri di nomina e due di diritto; il riconoscimento sarà assegnato a maggio

ASSISI – Si è insediata mercoledì 22 dicembre, con un incontro online, la Commissione valutativa del premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis, per un’economia della Fraternità”.

I componenti, nominati per tre anni dal Presidente della Fondazione  diocesana di religione Assisi–Santuario della Spogliazione,  don Cesare Roberto Provenzi, con delibera del Consiglio su proposta o comunque di intesa con il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, sono: padre Giulio Albanese, missionario comboniano, Elisabetta Basile, professoressa di Economia all’Università La Sapienza di Roma, Safiria Leccese, giornalista e conduttrice televisiva, Benjamin A. Martin, professore universitario negli Stati Uniti, Suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale.

Fanno parte della Commissione in qualità di membri di diritto: don Cesare Roberto Provenzi, presidente della Fondazione diocesana di religione Assisi–Santuario della Spogliazione e Francesca Di Maolo, direttore della Scuola socio-politica “Giuseppe Toniolo”.

L’incontro si è aperto con la preghiera e i saluti del vescovo che ha sottolineato l’importanza del premio “quale strumento per innescare un processo propositivo di cambiamento dell’economia nei termini della fraternità, come indica Papa Francesco”.

Nello specifico il premio, che sarà assegnato a maggio in occasione dell’anniversario del Santuario della Spogliazione, mira a individuare e promuovere quelle esperienze di auto-riscatto economico e sociale che possono fare scuola e diventare vie dello sviluppo di una società più equa.

Dopo l’intervento del vescovo l’incontro è stato guidato dal presidente don Provenzi e da don Anthony Jesus Aleluia Figueiredo, membro del cda della Fondazione, incaricato di seguire il Premio.

La Commissione ha stabilito i prossimi step di lavoro sulla base dell’imminente scadenza del bando fissata per il 31 dicembre 2021.

Mancano pochi giorni per partecipare e inviare le domande all’indirizzo email: segreteria@francescoassisicarloacutisaward.com.

Per info e delucidazioni su statuto, regolamento e modulistica consultare il sito www.francescoassisicarloacutisaward.com

Gli auguri del Vescovo monsignor Domenico Sorrentino

Assisi, 22 dicembre 2021

BUON NATALE!

Sì, Buon Natale! Ci hanno provato –facendo subito, grazie a Dio, un passo indietro – dalla Commissione Europea ad invitarci a rinunciare a questo augurio tradizionale, che è una delle espressioni più caratteristiche della storia cristiana del nostro continente. Il motivo – come spesso capita in questo genere di proposte – molto suadente: l’inclusività. L’atteggiamento cioè che ci rende una  società aperta, capace di non discriminare nessuno. Bello! Ma la domanda s’impone: perché mai, in una società veramente inclusiva, non si dovrebbe presentare all’altro la propria gioia, la propria fede, la propria tradizione? Imparare a farlo, gli uni per gli altri, gli uni con gli altri, è la vera inclusione, che non mortifica le identità ma le rispetta e le promuove. Non si può azzerare tutto credendo così di aver fatto più eguaglianza: avremmo fatto soltanto più deserto. Saremmo tutti più massificati. Scivoleremmo da popolo a massa, e da massa a numeri. Sarebbe proprio un guadagno?

Ma questo tentativo maldestro della politica europea – in un’Europa che  ci sta a cuore e della quale non possiamo fare a meno – è stato comunque uno svegliarino. A noi cristiani manda un messaggio preciso, che non possiamo sottovalutare: le nostre radici non sono più riconosciute come rilevanti e prevalenti  nel nostro Continente. Il cristianesimo è diventato una minoranza, se non sociologica (i battezzati anagrafici sono ancora tanti, per quanto in diminuzione crescente), certamente una minoranza quanto a fede consapevole, vissuta e praticata. Forse, per un momento, Babbo Natale ha salvato il Buon Natale. Ma occorre riconoscere che sono forse tanti i bambini che – nonostante il catechismo parrocchiale e l’insegnamento di religione nelle scuole – sanno più chi è Babbo Natale che chi è Gesù. Il Natale, per noi cristiani, è Gesù. Il Gesù di Betlemme, il Dio fatto uomo, venuto a camminare sui nostri passi per condividere con noi gioie e dolori, e darci una mano nel recuperare il senso della vita. Da quando lui è nato, noi sappiamo che la terra non è più la stessa: è unita, in un’alleanza indistruttibile, con il cielo. Dio si fatto prigioniero della nostra umanità, la abita,  la ama, la salva. E lo fa abbattendo tutti i muri delle distanze, dell’orgoglio, della violenza, per invitarci a  gettare tra le persone, ma anche tra le culture, le tradizioni e le religioni, un ponte di pace. Come nell’inno-programma degli angeli sulla grotta: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore».

Per questo ci diciamo ancora: Buon Natale! Sappiamo che non è un augurio escludente, ma un abbraccio. Questa assurda “menata” europea sul nostro Natale ci faccia comunque pensare: non sarà  che dobbiamo prenderlo, il Natale, più seriamente di una semplice festa di luci, di colori e di regali? Occorre tornare alle  pagine  del Vangelo e riscoprire quel messaggio che additò, venti secoli fa,  nel volto di un Bambino, la grande storia di Dio con l’uomo. A chi affidarci, dopo (e ancora dentro), un tunnel  che ci ha messi alle corde, se non a chi ha una parola di vera speranza? Buon Natale a tutti!

+ Vescovo, Domenico

  (Il presepe all’interno del Santuario)