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CARLO ACUTIS, TOMBA APERTA FINO AL 19 OTTOBRE

Viste le molteplici richieste per il fine settimana la chiusura avverrà lunedì 19 dopo l’Angelus delle ore 12.00

ASSISI – Visto il grande afflusso di questi giorni e le molteplici richieste di visita per il prossimo fine settimana il vescovo diocesano, monsignor Domenico Sorrentino d’intesa con il presidente della Fondazione del Santuario della Spogliazione, don Cesare Provenzi e il rettore padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira hanno deciso di lasciare visibile il corpo del giovane Beato fino a lunedì 19 ottobre. “Oltre alle migliaia di devoti che, grazie al lavoro dei volontari, hanno potuto venerare ordinatamente la tomba del Beato Carlo Acutis, sono già arrivate numerose richieste di gruppi per sabato e domenica prossimi. Pur mantenendo come da programma la celebrazione delle 10,30 di sabato 17 ottobre, la chiusura della tomba avverrà in maniera non solenne il lunedì successivo subito dopo l’Angelus. La decisione di aprirla per 17 giorni era stata infatti presa per evitare assembramenti pericolosi nel giorno della Beatificazione, dando così la possibilità a più persone e in maggiore sicurezza di venerare il corpo del giovane, come d’altro canto sta avvenendo. Al momento, considerati i numeri, la pandemia in corso e il lavoro straordinario dei soli volontari, si ritiene opportuno chiudere per riaprire definitivamente in un momento più sicuro dal punto di vista sanitario. La venerazione del Beato continua tuttavia nei modi e nei tempi di apertura della chiesa di Santa Maria Maggiore dalle ore 8.00 alle ore 19.00.

CARLO ACUTIS È BEATO

Toccante momento con l’esposizione della reliquia da parte dei genitori

ASSISI – Carlo Acutis è Beato. La proclamazione è avvenuta sabato 10 ottobre durante una cerimonia molto suggestiva presieduta dal cardinale Agostino Vallini, legato pontificio per le Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli, nella Basilica superiore di San Francesco.

I fedeli hanno potuto assistere alla celebrazione nella Basilica, ma anche nelle aree allestite con i maxi schermi nella piazza della Basilica Inferiore, sul prato di quella Superiore, al Santuario della Spogliazione, nella piazza di San Pietro e in quella di Santa Maria degli Angeli. In quest’ultima venerdì sera 8 ottobre circa 880 persone tra famiglie, gruppi e giovani hanno partecipato alla veglia di preghiera per riflettere sulla vita di questo giovane speciale che non mancava mai al suo appuntamento quotidiano con la santa messa e l’Adorazione eucaristica.

Durante il rito della Beatificazione dopo la petizione del vescovo di Assisi – Noccera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino è seguita la lettura da parte del cardinale Vallini della Lettera Apostolica con la quale il Sommo Pontefice ha iscritto nel numero dei Beati il venerabile Servo di Dio Carlo Acutis. È stato poi scoperto il drappo con l’immagine del Beato. Un momento molto suggestivo si è avuto con la preziosa reliquia del cuore che è stata portata processionalmente dai genitori di Carlo, per poi essere collocata accanto all’altare.

Il vescovo Sorrentino ha espresso la gioia della chiesa locale e di quella universale per la grazia ricevuta con la Beatificazione di Carlo che è sepolto al Santuario della Spogliazione dove il corpo rimarrà esposto alla venerazione dei fedeli fino al 17 ottobre.

IL DRAPPO

Durante la cerimonia di beatificazione, dopo la Lettura della Lettera Apostolica, è stata scoperta l’immagine del Beato Carlo Acutis. Si tratta di un drappo con il ritratto del giovane, ad opera del pittore di origine polacca Dawid Kownacki. Nel dipinto olio su tela di dimensioni pari a 220×300 cm è raffigurata una delle immagini più diffuse di Carlo. Non è il primo quadro che l’artista dipinge per una beatificazione avendo realizzato anche quello per la cerimonia di Madre Speranza.

>>Fotogallery della celebrazione

In allegato l’omelia del cardinale Agostino Vallini e il ringraziamento del vescovo monsignor Domenico Sorrentino

Omelia del Cardinale Agostino Vallini

Ringraziamento del Vescovo Sorrentino

 

 

 

 

BEATIFICAZIONE CARLO ACUTIS: PRESIEDERÀ IL CARDINALE AGOSTINO VALLINI

Monsignor Sorrentino: il corpo del giovane “trattato” ai fini della venerazione come in simili casi di beati e santi

ASSISI – Sarà il cardinale Agostino Vallini, Legato Pontificio per le Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli, a presiedere il prossimo 10 ottobre ad Assisi, nella Basilica di San Francesco, il rito della beatificazione del  venerabile Carlo Acutis, sepolto al Santuario della Spogliazione. Al fine di evitare un eccessivo assembramento nel giorno dell’evento, il vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino ha aperto la tomba del prossimo beato, che resterà visibile, per ora, solo fino al 17 ottobre, data la difficoltà a gestire in sicurezza per  un periodo più lungo  i flussi di devoti in questo periodo di pandemia.

Per quanto riguarda alcune notizie improprie che stanno girando sui media, il vescovo comunica che non risponde a verità che il corpo del prossimo beato sia stato trovato incorrotto. “All’atto dell’esumazione nel cimitero di Assisi, avvenuta il 23 gennaio 2019 in vista della traslazione al Santuario,  – spiega monsignor Sorrentino – esso fu trovato nel normale stato di trasformazione proprio della condizione cadaverica. Non essendo tuttavia molti gli anni della  sepoltura,  il corpo, pur trasformato, ma con le varie parti ancora nella loro connessione anatomica,  è stato trattato con quelle  tecniche di conservazione e di integrazione solitamente praticate per esporre con dignità alla venerazione dei fedeli i corpi dei beati e dei santi. Un’operazione che è stata svolta con arte e amore. Particolarmente riuscita la ricostruzione del volto con maschera in silicone.  Con specifico trattamento è stato possibile recuperare la reliquia preziosa del cuore che sarà utilizzata nel giorno della beatificazione”.

BEATIFICAZIONE CARLO ACUTIS: 17 GIORNI PER VENERARLO, CONTINUANO LE ISCRIZIONI

ASSISI – Per la prima volta dalla morte, avvenuta il 15 ottobre del 2006, la tomba del venerabile Carlo Acutis sarà aperta alla venerazione dal 1 al 17 ottobre, in occasione della sua Beatificazione in programma il 10 ottobre alle ore 16,30 nella Basilica superiore di San Francesco. Il corpo, traslato nel 2016 al Santuario della Spogliazione, resterà lì e sarà visibile dal 1 ottobre. “Questo ragazzo che da Milano ha scelto Assisi come luogo prediletto – spiega il vescovo monsignor Domenico Sorrentino – aveva capito, anche seguendo le orme di Francesco, che al centro di tutto deve esserci Dio. Tutti nascono originali molti muoiono fotocopie, diceva Carlo riferendosi alla tendenza dei giovani ad omologarsi, a non far fruttare i propri talenti, a non metterli al servizio degli altri. Ora più che mai – spiega il vescovo – riteniamo che l’esempio di Carlo, brillante internauta che amava aiutare gli ultimi, i poveri e i disadattati, possa sprigionare un effetto propulsore per un nuovo slancio evangelizzatore ed anche per la costruzione di un modello sociale ed economico capace di valorizzare la persona e diminuire le diseguaglianze per una società più giusta e solidale. Per questo, in sinergia con la famiglia Acutis, i Francescani e il Comune, tenendo conto delle restrizioni dovute al Covid, abbiamo pensato che la venerazione non dovesse concentrarsi nel solo giorno della Beatificazione ma potesse realizzarsi nell’arco di 17 giorni, durante i quali la tomba del giovane Carlo resterà aperta così da permettere ai moltissimi fedeli di poter vedere anche il corpo del Beato”. Oltre ai posti all’interno della Basilica sono previsti maxi-schermo all’esterno e, comunque, anche per poter accedere alle aree esterne, sarà necessario il pass. Sono ancora disponibili alcuni posti: da domani mercoledì 23 settembre sul sito: www.assisisantuariospogliazione.com alla sezione ‘Carlo Acutis’ è possibile registrarsi, mentre per gli altri momenti qui di seguito riportati l’ingresso sarà libero fino ad esaurimento spazi. Tutti i momenti a cominciare dalla celebrazione con posti assegnati in base alla prenotazione sono organizzati nel rispetto della normativa anti-Covid. L’apertura del sepolcro ci sarà nella mattinata di giovedì 1 ottobre al termine della messa delle 11,30. Il giorno successivo, 2 ottobre, ci saranno le inaugurazioni, nella cattedrale di San Rufino e a Santa Maria degli Angeli, delle due mostre, quella sui “Miracoli eucaristici” e quella sulle “Apparizioni Mariane”, ideate dallo stesso Carlo mentre in serata è previsto un evento online dedicato ai giovani dal titolo: “Beato Te: a scuola di felicità con Carlo Acutis”, a cura della Pastorale giovanile regionale. Sabato 3 ottobre alle ore 21 al Santuario della Spogliazione ci sarà la visita dei vescovi della Conferenza episcopale delle Marche per la venerazione del corpo di Carlo Acutis. Il 5 ottobre è previsto un momento di testimonianza con il ricordo della mamma, Antonia Salzano e di alcuni amici assisani di Carlo. L’incontro sarà moderato da padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro convento. Il 6 ottobre alle ore 17 nella sala della Spogliazione. “Francesco e Carlo: due giovani a confronto”, Paolo Rodari, vaticanista de La Repubblica intervista il vescovo Sorrentino. Nel pomeriggio dell’8 ottobre, presso il Santuario della Spogliazione, ci sarà la presentazione del libro della giornalista Mediaset, Safiria Leccese dal titolo: “La ricchezza del bene” alla presenza degli imprenditori raccontati nel volume. Il 9 ottobre, vigilia della Beatificazione, ci sarà una veglia di preghiera a Santa Maria degli Angeli, alla presenza del vescovo ausiliare di Milano, monsignor Paolo Martinelli e del presidente della Conferenza episcopale umbra, monsignor Renato Boccardo e animata dalla Pastorale giovanile diocesana; nella circostanza tutta Assisi diventerà “Città Eucaristica” con momenti di Adorazione in diverse chiese del centro storico. La cerimonia di beatificazione di sabato 10 ottobre, che potrà essere seguita attraverso maxi-schermi allestiti in diverse piazze, sarà presieduta dal cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Prima e dopo la celebrazione, animazione a cura di Marco Mammoli, conduce Safiria Leccese. Domenica 11 sempre al Santuario della Spogliazione alle ore 11 il ministro generale dell’Ordine dei Frati minori Cappuccini, P. Roberto Genuin, presiederà la santa messa, mentre il 12 ottobre, nel giorno della memoria liturgica del Beato Carlo Acutis sarà il vescovo diocesano monsignor Sorrentino a celebrare la santa messa delle ore 18. Nella mattina del 13 ottobre momento di riflessione nella sala della Spogliazione dal titolo: “Eucarestia e malattia, quando la sofferenza luce”. Nel pomeriggio alle ore 18 al Santuario della Spogliazione sarà il presidente della Ceu, monsignor Boccardo a presiedere la santa messa. Il 16 ottobre nel salone Papale di San Francesco è in programma un convegno dal titolo: “Carlo Acutis e la digital economy”, al quale partecipano padre Paolo Benanti, docente presso la Pontificia Università Gregoriana, Luca Tomassini, fondatore di Vetrya e Giovanna Melandri, presidente della Human Foundation e SIA (Social Impact Agenda per l’Italia) e presidente della Fondazione Maxxi. Il periodo di venerazione del giovane Beato terminerà il 17 ottobre alle 10,30 con la santa messa al Santuario della Spogliazione, presieduta dal vescovo Sorrentino con la partecipazione di tutte le rappresentanze diocesane. Al termine sarà chiusa la tomba del Beato.

Assisi, 22 settembre ’20

>> link al programma

CARLO ACUTIS SARÀ BEATIFICATO AD ASSISI IL 10 OTTOBRE

ASSISI – La diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino in festa per la notizia della beatificazione del venerabile Carlo Acutis che avverrà ad Assisi sabato 10 ottobre alle ore 16 nella Basilica papale di San Francesco.

“La gioia che da tempo stiamo aspettando ha finalmente una data – afferma il vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino – . Parliamo della beatificazione del venerabile Carlo Acutis. La presiederà il cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. È bello che la notizia arrivi mentre ci prepariamo alla festa del Corpo e del Sangue del Signore. Il giovane Carlo si distinse per il suo amore per l’Eucaristia, che definiva la sua “autostrada per il Cielo”. La  notizia – aggiunge il vescovo – costituisce un raggio di luce in questo periodo in cui nel nostro Paese stiamo faticosamente uscendo da una pesante situazione sanitaria, sociale e lavorativa. In questi mesi abbiamo affrontato la solitudine e il distanziamento sperimentando l’aspetto più positivo di internet, una tecnologia comunicativa per la quale Carlo aveva uno speciale talento, al punto che  papa Francesco, nella sua lettera Christus vivit rivolta a tutti i giovani del mondo, lo ha presentato come modello di santità giovanile nell’era digitale. Scrive di lui il Santo Padre: «Egli sapeva molto bene che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo e dalle novità che possiamo comprare, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negatività. Lui però ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza»(n.105).

Com’è noto, il corpo del venerabile è conservato ad Assisi nel Santuario della Spogliazione. La sua beatificazione lo porterà ancor più all’attenzione del mondo giovanile e sarà un incoraggiamento per tutti. La prova che stiamo vivendo non ci deve abbattere. L’amore di Dio – prosegue il vescovo – può far in modo che una grande crisi diventi una grande grazia. Occorre una nuova creatività, generativa e responsabile, per costruire un mondo diverso, più bello, più solidale. Carlo lo dice specialmente ai giovani, come nella stessa lettera papa Francesco ha sottolineato: egli – scrive il Papa – «non è caduto nella trappola. Vedeva che molti giovani, pur sembrando diversi, in realtà finiscono per essere uguali agli altri, correndo dietro a ciò che i potenti impongono loro attraverso i meccanismi del consumo e dello stordimento. In tal modo, non lasciano sbocciare i doni che il Signore ha dato loro, non offrono a questo mondo quelle capacità così personali e uniche che Dio ha seminato in ognuno. Così, diceva Carlo, succede che “tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Non lasciare che ti succeda questo» (Christus vivit 106).

La Chiesa di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino si rallegra per la prossima beatificazione. In tempo utile saranno date le indicazioni opportune per la partecipazione”.

Come uscire dalla crisi nel libro del vescovo di Assisi

È uscito l’ultimo libro scritto dal vescovo Sorrentino: “Crisi come grazia. Per una nuova primavera della Chiesa”

Un capitolo è dedicato al Coronavirus e alle possibilità di rinascita da cui ripartire

ASSISI – È già in edicola l’ultimo libro scritto dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, intitolato “Crisi come grazia. Per una nuova primavera della Chiesa”, pubblicato da Edizioni Francescane Italiane.

Il libro, dedicato ai sacerdoti e religiosi diocesani, perché se ne facciano testimoni anche con i fedeli, è stato loro donato dal vescovo in occasione della santa messa crismale, celebrata sabato 30 maggio nella cattedrale di San Rufino, durante la quale i presbiteri hanno rinnovato le promesse fatte nel giorno della loro ordinazione sacerdotale.

Quale futuro per la Chiesa? Quali prospettive per i cristiani? Quanto riuscirà a essere incisiva la proposta evangelica di papa Francesco per una Chiesa missionaria attenta agli ultimi e al Creato? Sono queste alcune delle domande alle quali il vescovo, nel libro, cerca di dare una risposta. Attraverso la Sacra scrittura, il magistero della Chiesa, le encicliche, le fonti francescane e una ricchissima bibliografia monsignor Sorrentino spiega come può e deve ripartire la Chiesa, prendendo a prestito l’immagine insuperabile di Francesco che, davanti al crocifisso di San Damiano, si sente dire: «Va’, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina». L’autore rappresenta la crisi odierna attraverso un triangolo isoscele che raccoglie nell’angolo superiore la crisi del pensiero e nei due angoli di base la crisi delle relazioni e quella della solidarietà. Un’immagine semplice per indicare come, sotto i colpi di una secolarizzazione dilagante, la società cristiana sia ormai, dove più, dove meno, alle spalle. Molte parrocchie sopravvivono solo per l’allungamento dell’età media. I ragazzi, ricevuta la cresima, si riducono a presenze sparute. Le vocazioni sacerdotali e religiose scarseggiano. C’è marcata distanza tra le convinzioni religiose e la prassi morale-sociale. Tante famiglie cristiane sono infettate dal virus della divisione a discapito del matrimonio, dell’accoglienza della vita, della serenità dei bambini. Un quadro doloroso al quale, però, il vescovo di Assisi, dà pennellate di luce e speranza; luce e speranza che arrivano dal Vangelo. È da lì che bisogna ripartire, come fecero le prime comunità cristiane. Monsignor Sorrentino evidenzia in più capitoli il bisogno di mettere mano ai meccanismi della vita ecclesiale che portano il peso della storia, mentre hanno bisogno dell’agilità del Vangelo. La fragilità della società contemporanea, delle sue relazioni, dei suoi valori e della sua economia è emersa con tutta la sua preoccupante evidenza proprio in occasione della pandemia da Coronavirus che ha colpito il mondo intero. Non poteva mancare quindi un capitolo dedicato a questo evento straordinario, imprevisto e imprevedibile che ha costretto a ripensare tutta la vita. Di fronte a tante sciagure monsignor Sorrentino chiude con la stessa speranza che Francesco invoca nel Cantico di Frate Sole negli ultimi giorni di vita e che può essere racchiusa in tre parole chiave: contemplazione, spogliazione, ricostruzione.

“Il volume abbozzato da tempo – afferma il vescovo - ha trovato proprio nel forzato blocco della pandemia la possibilità di venire alla luce. Il titolo, Crisi come grazia” si riferisce in generale alla crisi che sperimentiamo a tanti livelli nella Chiesa e nella società. Un titolo che calza a pennello con la situazione che stiamo vivendo, e che ci invita a guardare, nonostante tutto, lontano e a nutrire, nonostante tutto, speranza. Abbiamo passato l’inverno dei rami spogli e del terreno chiuso come una tomba. Ma i semi – spiega monsignor Sorrentino - muoiono per germogliare e c’è una nuova primavera alle porte. È questo il messaggio di speranza che vorrei lasciare soprattutto ai sacerdoti, ai quali il libro è dedicato. Un messaggio di speranza che non poggia su una illusoria coscienza della nostra forza. In questi mesi della pandemia, specie agli inizi, quando la ‘curva’, come ci siamo abituati a dire, si impennava, generando un incredibile stillicidio di bare, ci siamo tante volte scambiato l’augurio ‘tutto andrà bene’. Un augurio che, come credenti, abbiamo posto nel quadro della speranza cristiana, ricordando che – conclude il vescovo - tutto va bene soltanto quando tutto, persino la croce, è vissuto in Dio”.

“Un libro – conclude il vescovo – che dà uno sguardo alla nostra situazione generale di Chiesa e di società per interrogarci insieme su cosa il Signore ci chiede in questo momento. Veniamo da un momento di crisi a tanti livelli, ma il Signore sa trasformare tutto in grazia”.

 

LE SPOGLIAZIONI DELLA VITA CI SERVONO PER MIGLIORARE IL NOSTRO CAMMINO”

ASSISI – “Qui Francesco ha interrotto il suo percorso di vita orizzontale, legato alle realtà terrene, per iniziare quello verticale, proteso alle realtà celesti. Qui si è spogliato di ciò che passa per abbracciare quello che resta”. Lo ha detto l’arcivescovo monsignor Edgar Peña Parra, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede, durante la santa messa celebrata domenica 24 maggio, solennità dell’Ascensione, nel Santuario della Spogliazione per l’anniversario della sua istituzione, avvenuta nel 2017.

Nella sua omelia l’arcivescovo Peña Parra ha sottolineato che “questo luogo ci ricorda che non si può fare posto pienamente al Signore senza spogliarsi di qualcosa: occorre togliere i nostri abiti interiori vecchi per rivestirci della sua novità. Questo tempo cari fratelli ci ha spogliato di tante certezze, privando molti di beni anche essenziali. E ciò è sicuramente un male. Tuttavia, le situazioni inferte dalla vita possono avere un ruolo nel cammino. Ci ricordano che la vita non va sprecata, inseguendo cose che ora ci sono e domani svaniscono. Ci ricordano che, per quanto ci affanniamo, la vita, a cui non possiamo aggiungere un solo istante non è nelle nostre mani”.

All’inizio della celebrazione il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, ha affermato che il Santuario della Spogliazione, ultima perla di Assisi è in qualche modo la più originaria. “Qui – ha detto – otto secoli fa Francesco sigillò il suo cammino di conversione. L’icona della spogliazione porta insieme due cardini della sua spiritualità: la radicalità evangelica e l’ecclesialità”. Monsignor Sorrentino ha inoltre ricordato che “questo luogo è oggi impreziosito dalla tomba del venerabile Carlo Acutis, che vedremo presto beatificato, testimone di santità giovanile nell’epoca digitale”. Infine il vescovo ha precisato che “oggi festa dell’Ascensione e festa del Santuario della Spogliazione, noi ripartiamo anche rispetto alla pandemia che sta sconvolgendo il mondo. Riproviamo a camminare. Da qui – ha concluso - un pensiero speciale al Santo Padre nel quinto anniversario della Laudato Si’, l’enciclica sulla custodia del Creato legata fin dal nome al nostro Santo”.

Prima della celebrazione l’arcivescovo monsignor Edgar Peña Parra è stato guidato da monsignor Sorrentino in visita nella sala della Spogliazione dove ha potuto ammirare le opere iconografiche in essa custodite. La visita è proseguita nell’area del chiostro e dell’antico ingresso al palazzo vescovile per concludersi con il percorso nel “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”, dove è allestita l’esposizione che ripercorre il salvataggio degli ebrei nascosti nella città serafica durante la seconda guerra mondiale.

Di seguito l'omelia dell'arcivescovo monsignor Edgar Peña Parra

ANNIVERSARIO DEL SANTUARIO DELLA SPOGLIAZIONE DI ASSISI

Sabato 16 maggio presentazione in streaming del libro curato da Elisabetta Lo Iacono; previste due messe: il 17 maggio a porte chiuse e domenica 24 maggio con il sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato, mons. Edgar Peña Parra

ASSISI – “#Nulla di proprio. Dalla spogliazione per ricominciare”. È il titolo del programma di iniziative che si terranno, in questo tempo di emergenza da coronavirus nel rispetto delle normative anti contagio da Covid-19, sabato 16, domenica 17 e domenica 24 maggio in occasione dell’anniversario dell’inaugurazione del Santuario della Spogliazione, istituito nel 2017. La tre giorni si aprirà sabato 16 maggio alle ore 11 con la presentazione, in diretta streaming, del libro “Frate Francesco e la spogliazione” a cura di Elisabetta Lo Iacono, pubblicato da Edizioni francescane italiane. Intervengono il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino; Elisabetta Lo Iacono, curatrice del volume; padre Domenico Paoletti, vicario del Sacro Convento di Assisi. Modera Rosario Carello, giornalista della TGR Lazio. La diretta potrà essere seguita sulla pagina Facebook della Diocesi di Assisi-Nocera-Gualdo, sulla pagina Frate Indovino, sulla pagina San Francesco d’Assisi e su Maria Vision (in Umbria canale 602).

Domenica 17 maggio alle ore 11 ci sarà la santa messa nel Santuario della Spogliazione presieduta dal vescovo Sorrentino, trasmessa in diretta streaming dalla pagina Facebook della Diocesi e su Maria Vision.

Domenica 24 maggio alle ore 11 la santa messa nel Santuario della Spogliazione, secondo le misure di sicurezza previste dal protocollo tra Cei e governo che disciplina gli accessi, sarà presieduta dall’arcivescovo monsignor Edgar Peña Parra, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato della Santa Sede.