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Il vescovo: “Sia un Natale di braccia che si aprono e di cuori che si distendono”

Il messaggio di Natale di monsignor Domenico Sorrentino

 

ASSISI – “Sia un Natale di braccia che si aprono e di cuori che si distendono e che imparano a sorridere e ricominciare. Sia il Natale di Betlemme, sia il Natale di Gesù che vuole il nostro bene”. È uno dei passaggi del video di auguri del vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino.

“Buon Natale cari fratelli e sorelle – continua il vescovo – vengo volentieri nelle vostre case a portarvi il sorriso di Dio, un sorriso di cui abbiamo bisogno in questi giorni e in questo tempo di tanta tristezza. È un Natale di guerre che strappano il cuore: c’era e c’è la guerra in Ucraina, si è acuita la guerra in Terra Santa con un attacco terroristico che ha mietuto vittime e ancora ci dà l’immagine dolorosa di tanti ostaggi, c’è stata una reazione disastrosa e rischia di essere crudele e fin troppo prolungata. E nel mondo ci sono tante altre guerre dimenticate che portano macerie, sangue, dolore e lacrime. Come è possibile dirsi buon Natale in questa situazione? È possibile – continua il vescovo – perché sulle nostre fatiche splende il sorriso di Dio che non si stanca di volere la nostra gioia. E ce la mette tutta e ci chiede di aprire il cuore alla gioia, accogliendo il segreto che ce la può dare, il segreto di un amore riscoperto e vissuto nei suoi confronti e nei nostri rapporti. Dio viene nel suo Figlio fatto carne a dirci che ci sta vicino, prende la nostra sofferenza sulle sue spalle, la porta con noi e ci dice: ‘Cari figli, che aspettate ad aprire il cuore all’amore?’. Non si va da nessuna parte facendoci la guerra e la guerra non è solo quella di bombe e macerie, ma anche quella dentro di noi e delle case che non trovano la capacità di vivere in fraternità e in unione, ma vivono con tante tensioni e separazioni che portano dolore ai bambini e a coloro che hanno bisogno di essere accuditi dalla premura dell’amore”. Monsignor Sorrentino conclude il suo messaggio facendo gli auguri, in sei lingue, ai tanti pellegrini di diverse nazionalità, arriveranno in Assisi per le festività natalizie. “Buon Natale a voi fratelli e sorelle che mi ascoltate nelle vicinanze, ma vorrei augurare buon Natale ai pellegrini che ci raggiungeranno nelle feste da tutte le parti del mondo; a loro parleremo nella nostra lingua o nella loro lingua (seguono auguri in inglese, tedesco, francese, spagnolo e portoghese). Buon Natale a tutti in tutte le latitudini del mondo, il Bambino di Betlemme ci porti un regalo grande, il regalo della pace”. Per quanto riguarda le celebrazioni, quello di quest’anno sarà un Natale speciale, all’insegna degli 800 anni del primo presepe della storia, realizzato da San Francesco a Greccio nel 1223. Tanti gli appuntamenti di fine anno e le sante messe che verranno celebrate per il Tempo di Natale. Nella cattedrale di San Rufino la sera del 24 dicembre, vigilia di Natale, alle ore 23.30 si terrà il Pontificale del vescovo, mentre il giorno di Natale oltre alle sante messe delle ore 8 e delle ore 18, alle ore 10 verrà celebrata la santa messa solenne animata dalla Cappella musicale San Rufino. Come di consueto domenica 31 dicembre durante la santa messa delle ore 17 verrà cantato il “Te Deum” di ringraziamento. Lunedì 1 gennaio le sante messe verranno celebrate alle ore 10 e ore alle ore 18 mentre il 6 gennaio oltre alle sante messe delle ore 8 e delle 18 verrà celebrata una santa messa solenne alle ore 10. Nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione la santa messa “nella Vigilia di Natale” verrà celebrata alle ore 22.30, nel giorno del Natale del Signore la celebrazione eucaristica si terrà alle ore 9.30 e alle ore 11. Domenica 31 dicembre dalle ore 23 alle ore 24 ci sarà l’adorazione eucaristica. Il 1 gennaio la santa messa verrà celebrata alle ore 9.30 e alle ore 11, mentre sabato 6 gennaio, Epifania del Signore santa messa alle ore 9,30 e alle ore 11. La santa messa del giorno di Natale a Nocera Umbra si terrà alle ore 11,15 nella concattedrale di Santa Maria assunta a Nocera Umbra e sarà presieduta dal vescovo Sorrentino. Sabato 24 dicembre la veglia nella concattedrale di San Benedetto a Gualdo Tadino sarà celebrata alle ore 23,30. Il vescovo Sorrentino il giorno di Natale alle ore 18 presiederà la santa messa nella concattedrale di Sant’Agostino a Foligno.

Le sante messe della sera del 24 dicembre alle ore 23.30, vigilia di Natale, e quella del giorno di Natale alle ore 10 che verranno celebrate nella cattedrale di San Rufino saranno trasmesse in diretta su Maria Vision (Canale 255).

Focolarini in pellegrinaggio al Santario della Spogliazione

Il 7 dicembre il Movimento dei Focolari, nato dal carisma dell’unità di Chiara Lubich, ha festeggiato gli 80 anni della fondazione nella fedeltà alle sue origini. Al culmine delle celebrazioni l’udienza con Papa Francesco in Vaticano, preceduta da un pellegrinaggio di ringraziamento ad Assisi, Loreto e Roma, per quanto vissuto fin qui e per una nuova ripartenza.

Ad Assisi erano quasi un centinaio i partecipanti al pellegrinaggio dello scorso 2 dicembre: in città Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari, insieme con il Consiglio Generale ed i delegati dei vari territori nel mondo. Accolti al Santuario della Spogliazione dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino i delegati hanno potuto attraversare l’antica porta di Francesco, vedere il cantiere che riporterà alla luce il vecchio episcopio, pregare e riflettere su questo luogo, icona francescana, dimenticata per lungo tempo. Il vescovo non ha mancato di sottolineare l’attualità della spogliazione di San Francesco che ancora oggi ci spinge a riflettere sulle nostre debolezze e la necessità di liberarsi di qualcosa di proprio per fare posto agli altrui desideri, bisogni e diritti.

Economia della fraternità, Assisi dà il buon esempio

Monsignor Sorrentino: “Basta parole, con questo riconoscimento abbiamo voluto fare azioni concrete"

ASSISI – “Questo Premio è un riconoscimento concreto alla fraternità vissuta in maniera intelligente ed efficace anche sul piano economico. È un sostegno che va ad aiutare realtà imprenditoriali minori che hanno bisogno di una spinta di avvio ma che sono un esempio di quella nuova economia, solidale, umana, circolare e fraterna di cui c’è tanto bisogno, specialmente nelle regioni più povere del mondo”. A dirlo è il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2024 del “Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità” svoltasi martedì 5 dicembre nella Filmoteca Vaticana. “Da Assisi – aggiunge il vescovo – diamo concretezza al messaggio di San Francesco e del beato Carlo Acutis, in linea con l’iniziativa del Santo Padre che, con The Economy of Francesco, ha invitato giovani economisti, changemakers e imprenditori a rifondare l’economia, dandole un’anima. Sull’esempio di San Francesco e del Beato Carlo Acutis ci siamo detti che ad Assisi non potevamo fare le chiacchiere; le parole non servono, Francesco ci tirerebbe le orecchie, sia Francesco santo che Francesco papa. Ci siamo detti: proviamo a fare qualcosa di diverso da un semplice gesto di elemosina, vorremmo mettere in moto un processo generativo. Grazie alla generosità di imprenditori lungimiranti, attenti alle persone più che al profitto, con questo premio già negli anni scorsi abbiamo permesso a realtà svantaggiate economicamente ma ricche del capitale della fraternità di essere un modello di speranza e di cambiamento”. Alla conferenza hanno preso parte anche il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per lo Servizio dello Sviluppo umano integrale, padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della diocesi di Roma e membro della commissione valutativa del Premio, monsignor Anthony Figueiredo, coordinatore del Premio e suor Roberta Arcaro, responsabile del Segretariato delle missioni delle Suore Francescane Angeline, vincitrici dell’edizione 2023.

“Come Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale – le parole di Suor Smerilli – siamo felici che la Diocesi di Assisi – Nocera – Gualdo abbia promosso questa iniziativa. Noi lavoriamo a servizio del Papa e di tutte le chiese del mondo perché sia vera la parola di Gesù ‘Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza’. Il nostro lavoro è di fare in modo che si rimuovano gli ostacoli allo sviluppo: e le attività imprenditoriali possono essere una via di sviluppo e di pace e l’impresa può diventare promotrice di fraternità e di pace. Non dobbiamo dimenticare che la Diocesi è diventata la culla di Economy of Francesco, da cui è nato un momento di tantissimi giovani da tutte le parti del mondo e di tutte le età che stanno dando la vita per la fraternità e la pace”.

“Sono convinto – le parole di padre Albanese – che questo premio sia stato concepito dopo un lungo discernimento. Mai come oggi le diseguaglianze gridano vendetta al cospetto di Dio e mai come oggi è importante affermare un messaggio all’insegna della comunione e della fraternità, come Papa Francesco ha dimostrato nel suo illuminato magistero. Se uno legge lo Statuto del premio, vedrà che è una straordinaria lezione di dottrina sociale: leggendo gli orientamenti si riescono a cogliere le coordinate per innescare il cambiamento. Indipendentemente dal denaro a disposizione non possiamo cambiare il mondo ma ritengo che, così come è stato concepito, questo Premio sia il lievito che fa fermentare la massa”.

Monsignor Figueiredo ha ricordato i premiati delle edizioni precedenti sottolineando che “questo premio vuole dare voce alle piaghe dei fratelli scartati e spogliarci dalla mentalità odierna, passando da un’economia del profitto a un’economia della fraternità. L’anno scorso le domande sono arrivate da quattro continenti, 23 nazioni, 18 dall’Africa. La generatività è uno dei criteri per le domande: i vincitori del premio devono essere protagonisti del loro riscatto per sviluppare i loro territori e le loro comunità, ma anche per custodire la casa comune”.

“Grazie – le parole di suor Arcaro – perché il premio non è servito a costruire un panificio, ma a cambiare mentalità. I nostri sono ragazzi che vivono in un ambiente di totale povertà ma che ora sono formati alla gestione di quello che verrà prodotto. Noi stiamo cercando di lavorare come se dovessimo andare via il giorno dopo lasciando l’opera in mano ai ragazzi. La formazione ci impegna, non solo per imparare il mestiere ma anche per formare l’uomo e la donna”.

“Complimenti al vescovo Sorrentino – il saluto finale del cardinale Montenegro – per questo coraggio di mostrarci San Francesco non solo come un uomo umile e mite ma forte e con i muscoli, che sa fare e andare lontano. E grazie perché la restituzione non è soltanto un gesto di carità, ma un atto di giustizia. Vedendo i bambini vincitori della scorsa edizione pensavo ai morti di Lampedusa: i morti nel mare, nel deserto, in Albania, sono persone che graffiano l’anima. e questa mi auguro che questa restituzione non avvenga solo perché Francesco e Carlo sono diventati due capisaldi. Mi auguro che facciano riflettere la Chiesa sul cambiare stile, per poter vivere l’economia diversamente”.

Il bando pubblicato e sostenuto dalla Fondazione diocesana di religione – Santuario della Spogliazione, istituita dalla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, è online sul sito www.francescoassisicarloacutisaward.com. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro il 31 gennaio 2024. Il premio, che viene consegnato a maggio in occasione dell’anniversario del Santuario della Spogliazione, è stato istituito, si legge nello statuto, allo scopo di “promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna dell’universale fraternità di tutti gli esseri umani a partire dalla condizione e dagli interessi dei più umili e disagiati, nella prospettiva evangelica dell’unica paternità di Dio e del suo disegno di amore per tutti i suoi figli”. Il progetto vincitore riceverà una corresponsione in denaro di al massimo 50.000 euro, frutto della sensibilità di un comitato di sostenitori.

Al vincitore sarà inoltre consegnato un foulard con l’immagine della spogliazione, in ricordo del gesto con cui l’allora Vescovo di Assisi, Guido, coprì il giovane Francesco Bernardone nel momento della sua spogliazione, e un’icona con il logo del Premio, portando i volti di San Francesco e del Beato Carlo Acutis.

Il premio, nella sua edizione inaugurale del 15 maggio 2021 è stato assegnato, a titolo emblematico e fuori concorso, all’Istituto Serafico di Assisi; nel 2022 il riconoscimento da 50 mila euro è stato assegnato al progetto Ecobriqs Charcoal Briquettes, realizzato da un gruppo di 15 persone con disabilità della diocesi di Pasig, nelle Filippine (Manila metropolitana), che usando rifiuti, scarti e ninfee infestanti producono – tramite una tecnologia rivoluzionaria – i bricchetti di carbone. I promotori avevano anche deciso di sostenere Farm of Francesco, progetto frutto di Agriculture & Justice Village, uno dei villaggi di Economy of Francesco, con 15.000 euro. Infine, nel 2023, il premio da 50.000 euro era stato assegnato alla “Casa del Pane”, un laboratorio per la panificazione e la vendita di prodotti da forno, in Ciad, che sarà gestito da ragazzi e ragazze disoccupati, orfani o in difficoltà, con il sostegno delle suore francescane angeline.

Un premio di 50mila euro per l’economia della fraternità

ROMA – Un aiuto concreto per avviare processi economici che nascono dal basso nel rispetto della persona, in un clima di fraternità e che siano d’esempio per la diffusione di un’economia fraterna, umana e solidale, così come auspicato più volte dal Papa anche con The Economy of Francesco. Si poggia su queste basi il Premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità”, istituito dalla Fondazione Santuario della Spogliazione della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e che riconosce al vincitore un sostegno di 50 mila euro, un’icona con l’immagine di San Francesco e del Beato Carlo Acutis e il foulard della spogliazione realizzato da Brunello Cucinelli.

“Con la premiazione dello scorso anno di un progetto in Ciad, realizzato da giovani di strada che ora, grazie a questo aiuto, lavorano – spiega il vescovo monsignor Domenico Sorrentino – , facciamo conoscere e sosteniamo un’economia diversa, solidale, fraterna ed equa”. Il premio e il relativo bando 2023/2024 saranno presentati:

MARTEDI’ 5 DICEMBRE ALLE ORE 11.00

Filmoteca Vaticana, Palazzo San Carlo

00120, Città del Vaticano (Accesso dal Sant’Uffizio)

Intervengono:

Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno
Suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per lo Servizio dello Sviluppo umano integrale
Padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della diocesi di Roma e membro della commissione valutativa del Premio
Anthony Figueiredo, coordinatore del Premio
Suor Roberta Arcaro, responsabile del Segretariato delle missioni delle Suore Francescane Angeline

MODALITÀ DI ACCREDITAMENTO

I giornalisti e gli operatori media che intendono partecipare devono inviare richiesta, entro 24 ore dall’evento, attraverso il Sistema di accreditamento online della Sala Stampa della Santa Sede, all’indirizzo: press.vatican.va/accreditamenti

Si è concluso il pellegrinaggio della reliquia del Beato Carlo Acutis in Irlanda

Si è concluso lunedì 27 novembre il nuovo pellegrinaggio in Irlanda della reliquia del Beato Carlo Acutis. La reliquia, un frammento del pericardio, la membrana che circondava e che ha protetto il suo cuore, sabato 25 e domenica 26 novembre è stata venerata nella chiesa del Santo Redentore, a Bray, con la presenza dell’arcivescovo Dermot Farrell e successivamente alla Sacra Famiglia, Aughrim Street, mentre lunedì 27 è arrivata a San Kevin e San Kilian, Kilnamanagh-Castleview. Tutte le immagini sul sito della diocesi.

La reliquia del Beato Carlo Acutis è arrivata nel convento di Church Street in Irlanda

È iniziato venerdì 24 novembre il nuovo pellegrinaggio in Irlanda della reliquia del Beato Carlo Acutis.

Ad accompagnare il frammento della reliquia è monsignor Anthony Figueiredo, responsabile delle Relazioni internazionali della diocesi.

La reliquia, un frammento del pericardio, la membrana che circondava e che ha protetto il suo cuore, è arrivata nel Regno Unito e venerdì ha raggiunto il convento dei Cappuccini, a Church Street dove resterà fino a sabato. Tutte le foto sul sito della diocesi

Reliquia del beato Carlo Acutis per la terza volta in Irlanda

A richiederla l’arcidiocesi di Dublino: pellegrinaggio dal 24 al 27 novembre

ASSISI – “È una grande benedizione che la reliquia del Beato Carlo Acutis sia accolta nell’arcidiocesi di Dublino, capitale della Repubblica d’Irlanda! Il primo Beato millennial, che segue le orme di San Francesco d’Assisi, è un invito a tutti, soprattutto ai giovani e alle famiglie, a non sprecare la vita, ma a farne un capolavoro”. Sono le parole del vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, in vista del nuovo pellegrinaggio della reliquia del primo Beato millennial, Carlo Acutis. Il frammento del pericardio sarà in Irlanda dal 24 al 27 novembre: arriverà nel convento dei Cappuccini, a Church Street (24-25 novembre), nella chiesa del Santo Redentore, a Bray, con la presenza dell’arcivescovo Dermot Farrell (25-26 novembre), alla Sacra Famiglia, Aughrim Street (26 novembre), e San Kevin e San Kilian, Kilnamanagh-Castleview (27 novembre). Ad accompagnare il frammento della reliquia sarà monsignor Anthony Figueiredo, responsabile delle Relazioni internazionali della diocesi. Il beato Carlo, il ragazzino in “jeans e scarpe da ginnastica”, è morto per leucemia a soli 15 anni nel 2006; nutriva una passione per la santità e basava la sua vita sull’Eucaristia per crescere nel rapporto con Gesù. Come diceva sempre “Essere sempre uniti a Gesù questo è il mio programma di vita”. Carlo, ispirato dalla Madonna e dai Santi, fu trasfigurato dall’amore per Dio e per il prossimo, soprattutto agli ultimi della società, nutrito dalla coerenza nella vita sacramentale e nell’Adorazione. La reliquia del beato Carlo Acutis è già stata due volte in sei diocesi irlandesi: a giugno nell’arcidiocesi di Armagh e nella diocesi di Down e Connor, e in settembre nelle diocesi di Derry, Elphin, Tuam (Knock) e Dromore: in entrambi i casi, attirando migliaia di pellegrini.

I vescovi dell’assemblea generale straordinaria della CEI in preghiera per la pace sulle orme di Francesco e Chiara

ASSISI – “’Chi dice di dimorare in Cristo deve comportarsi come lui si è comportato’. Questa parola appena proclamata dà il tono alla nostra celebrazione e processione per la pace. Ci mette sulle orme di Francesco e Chiara, i due Santi che hanno fatto di Assisi la città della pace, muovendo da questa basilica dove le figlie di Santa Chiara elevano costantemente la loro preghiera, alla Basilica di San Francesco, dove il magistero del Poverello continua a risuonare, anche nel solco dello Spirito di Assisi che San Giovanni Paolo II inaugurò invitando tutte le religioni a pregare per la pace”.

Lo ha detto il vescovo monsignor Domenico Sorrentino mercoledì pomeriggio 15 dicembre durante la celebrazione del Vespro nella Basilica di Santa Chiara ai vescovi italiani, riuniti ad Assisi per l’Assemblea generale straordinaria. Al termine del Vespro i vescovi, in processione, si sono recati nella Chiesa Inferiore della Basilica di San Francesco per la celebrazione della santa messa presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI e la preghiera sulla tomba del Santo. L’invocazione per la pace è stato il filo conduttore del pomeriggio.

“La parola di Dio – ha aggiunto il vescovo Sorrentino – ci invita a dare continuità, ma soprattutto un senso interiore e profondo a questa storia di preghiera, a cui si aggiungono oggi i nostri passi. Si tratta di accendere la fiammella della pace in un mondo soffocato da sangue e macerie. Quando si fermerà la spirale dell’odio e della violenza? Ci coinvolge ormai la lunga scia di sangue in Ucraina. La drammatica situazione nella Terra Santa che il cardinal Pizzaballa ci ha oggi descritto ci coinvolge profondamente. Qui ad Assisi israeliani e palestinesi ci sono ugualmente cari. ai primi ci lega un’amicizia che si strinse con Assisi quando ben 300 ebrei furono salvati dalla persecuzione nazista grazie alla generosità del vescovo Nicolini e di altri religiosi e laici. Ai palestinesi, come a tutto il mondo arabo della Terra Santa, ci lega l’antica amicizia sviluppata dai francescani custodi dei luoghi santi. Assisi è anche civilmente gemellata con Betlemme. Che cosa fare, quando la politica è impari e gli animi sono esacerbati? Il messaggio che ci danno i nostri santi è chiaro: crediamo, nonostante tutto, nella forza della preghiera. Ogni anno – ha precisato il vescovo – ce lo ricorda qui ad Assisi la festa del voto, con cui gli assisani ringraziano Santa Chiara per aver difeso la città da un’incursione armata alzando come scudo la Santa Eucaristia. Gesù ci ha garantito che la fede può spostare le montagne. Sappiamo tuttavia che non è qualcosa di magico e di automatica. C’è bisogno di una preghiera autentica, di cui proprio la Parola di Dio che abbiamo appena ascoltato ci indica la condizione: ‘Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato'”.

Nel primo pomeriggio una delegazione di vescovi è stata accolta da monsignor Sorrentino nel Santuario della Spogliazione.

Dopo il saluto del vescovo nella sala della spogliazione, il gruppo ha fatto sosta nel chiostro del Palazzo vescovile, visitato l’antica porta del Vescovado e il Museo della Memoria, Assisi 1943-1944. Infine i presenti hanno visitato la chiesa di Santa Maria Maggiore e pregato sulla tomba del Beato Carlo Acutis. Tutte le foto e il video sul sito della Diocesi

All’ITA-ISSRA presentato il libro di padre Felice Autieri con il professor Cardini

"Francesco e i suoi vescovi, coglie la bellezza della spogliazione"

ASSISI – Un libro che coglie “la bellezza della spogliazione”, permettendoci di vedere “sfaccettature non evidenziate prima”, grazie a un continuo lavoro di ricerca che viene condotta anche “con gli occhi di oggi, in base ai cambiamenti e alla ricerca che non deve fermarsi”. Sono le parole del professor Franco Cardini, saggista medievalista e scrittore di fama internazionale, sul libro di padre Felice Autieri “Francesco e i vescovi di Assisi, storia di un rapporto” disponibile in tutte le librerie (pagine 364, Edizioni Francescane Italiane).

Cardini ha dialogato con l’autore e con suor Roberta Vinerba, direttore dell’ISSRA, nel corso di un incontro, svoltosi nella mattinata del 7 novembre, con un centinaio di studenti degli Istituti Teologico (ITA) e Superiore di Scienze Religiose (ISSRA) e del liceo Sesto Properzio di Assisi. Dopo i saluti del preside dell’istituto Teologico, padre Giulio Michelini, nel suo intervento, Cardini ha messo in evidenza il rapporto profondo tra Francesco e il clero diocesano culminato nel momento della spogliazione avvenuta proprio nei locali del Vescovado: “Francesco ama la nudità – ha spiegato Cardini – ed è il primo esempio di modernità che riesce a dare un senso diverso anche al denaro: Francesco capisce che il denaro non deve renderci schiavi e, con la sua spogliazione, rinuncia non tanto a vestiti e ricchezze, ma al potere, facendosi più misero dei miseri”. Alla relazione di Cardini è seguita la conclusione del vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, che ha ripercorso i suoi sedici anni da pastore e ricordato che la spogliazione è “una delle icone della storia francescana dimenticata”. Nascono anche da qui i lavori di riscoperta dell’antico episcopio: “Ho visto un film che scorreva e l’ho guardato; e ora i lavori mostreranno a tutti questo film”, ha concluso il presule, esprimendo un suo desiderio: “Sarei felice che i cardinali attraversino la porta prima del conclave, vivendo un’esperienza che cambia la vita”.

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San Francesco Marathon, prima del via un minuto di silenzio e preghiera per la pace

Tutto pronto per l’evento podistico dell’anno: c'è anche il messaggio del Papa ai maratoneti

Domenica mattina, prima della partenza della San Francesco Marathon, verrà osservato un minuto di silenzio e preghiera per la pace, per i bambini morti e per tutte le vittime della guerra, per ricordare la Terra Santa e ogni luogo dove ci sono guerre. La preghiera e benedizione sarà introdotta dal vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, con la presenza del Custode del Sacro Convento, Padre Marco Moroni e con la partecipazione del sindaco di Assisi, Stefania Proietti e di Athletica Vaticana. Il vescovo leggerà anche un messaggio del Santo Padre ai maratoneti.La San Francesco Marathon, alla quale parteciperanno circa 2000 atleti, oltre alla maratona prevede altri due appuntamenti sportivi: una 10K molto veloce e la passeggiata “Vieni con me”, manifestazione che più di ogni altra cerca di unire la corsa e la solidarietà.

L’iscrizione contribuirà a sostenere alcuni progetti di sostegno alle persone più fragili.

La manifestazione si articola in tre giorni di eventi, sport e solidarietà. Dopo gli appuntamenti di venerdì 3, nella giornata di sabato 4 novembre il Village sarà aperto dalle 9 alle 19 e il programma prevede una passeggiata storico culturale per le vie di Francesco dalle 9.30 alle 10.30, alle 10.30 una dimostrazione di pilates funzionale a cura di Area4 e alle 12.30 una degustazione di prodotti tipici umbri. Nel pomeriggio, dalle 15.30, la presentazione del percorso, dei pacemaker, delle Charity e dei Partner, dei top runners e alle 18 la Messa del Maratoneta celebrata nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e che sarà officiata dal vescovo Sorrentino con la partecipazione di Athletica Vaticana e la benedizione dei pettorali con la preghiera del maratoneta. Domenica, ritrovo degli atleti nella piazza inferiore della Basilica di San Francesco in Assisi, benedizione degli atleti alla presenza anche di Fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento e alle 9.30 la partenza delle gare.